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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Il Giudice reintegra Zappacosta: rimosso senza motivazione. Torna nel suo posto di dirigente del settore Trasporti, Turismo e Cultura della Regione Abruzzo trasferito da D’Alfonso

Per il sindacato dei dirigenti Direr la sentenza è un passo importante che limita il potere discrezionale della politica

PESCARA Lo spoil system è legittimo quando si tratta di dare o revocare incarichi fiduciari, ma con i dirigenti pubblici non è la stessa cosa. E’ quanto si ricava dalla sentenza del giudice del lavoro Massimo De Cesare che ha deciso la reintegra di Giancarlo Zappacosta nel suo posto di dirigente del settore Trasporti, Turismo e Cultura della Regione Abruzzo. Per il giudice, al quale aveva fatto ricorso il dirigente, Zappacosta poteva essere rimosso (e in questo caso trasferito al settore Europrogettazione)solo in presenza di una contestazione di responsabilità e non per una riorganizzazione interna del dipartimento, come aveva comunicato il presidente della giunta Luciano D’Alfonso. «Si tratta di un lavoro eseguibile anche per via digitale», aveva spiegato il governatore, dopo aver apprezzato le competenze di Zappacosta, «modalità che egli conosce molto bene per l'uso quotidiano che ne fa». Per il giudice, la giunta regionale non poteva prendere la decisione, perché si è semplicemente limitata a rimodulare il vecchio dipartimento e non a sopprimerlo creando due nuovi dipartimenti. Dunque l’ufficio esiste ancora e il suo dirigente non può essere trasferito senza valide motivazioni. Il sindacato dei dirigenti regionali Direr ha accolto con «viva soddisfazione» la reintegra di Zappacosta. «La Direr è stata sempre al fianco del collega che ha subito una ingiusta ed immotivata rimozione nell’incarico dirigenziale», ha spiegato il segretario Silvana De Paolis. «Non era mai successo in precedenza, in Regione, che le conseguenze di un processo di riorganizzazione avessero ricadute dirette ed immediate sui contratti di lavoro dei dirigenti. La pronuncia del giudice fa giustizia sulla errata gestione degli incarichi dirigenziali e segna un passo importante nella tutela della categoria». La De Paolis si riferisce ai molti «procedimenti adottati dalla amministrazione Regionale per il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali che appaiono per molti versi lacunosi e viziati». Per la Direr «è necessario che tutti i procedimenti siano riportati in un percorso di trasparenza, pubblicità e regolarità amministrativa che limiti il potere discrezionale della classe politica e premi il merito e le professionalità della classe dirigente per scegliere i candidati migliori alla guida delle strutture amministrative». Il prossimo appuntamento è con la pronuncia del Consiglio di Stato sul ricorso che la Direr ha proposto sul bando per gli incarichi dirigenziali esterni.

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