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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Coniugi schiacciati nella vecchia 500. L’incidente ha provocato code per due ore sull’asse attrezzato. L’automobilista coinvolto denunciato e sottoposto ad alcoltest. «Fatemi passare», e sviene per il dolore lo strazio del figlio davanti ai due corpi

Muoiono schiacciati in un tamponamento sull’asse attrezzato. Pietro Alfredo Maiella, 75 anni, e sua moglie Rosa Nardone, 70, sono le vittime dell’incidente stradale avvenuto alle 15 di ieri a San Giovanni Teatino, all’altezza dello svincolo che porta alla zona commerciale, di fronte alla concessionaria Porsche. Marito e moglie, residenti a Chieti in via De Pasqua, viaggiavano verso Pescara a bordo di una vecchia Fiat 500 di colore rosso. Lui si trovava al volante, lei era seduta sul lato passeggero: erano diretti alla Fater, dove lavora uno dei figli, probabilmente per portagli qualcosa da mangiare.
LA DINAMICA
Secondo una prima ricostruzione della Polstrada di Chieti, coordinata dal sostituto commissario Marco Polidoro, la 500 è stata travolta da una Ford SMax, guidata da un 56enne di Pescara, ed è rimasta schiacciata contro l’auto che la precedeva, una Volkswagen Polo, che ha a sua volta tamponato una Citroen Saxo. Il conducente della SMax, A.C., è stato denunciato a piede libero per omicidio stradale, in attesa di conoscere di conoscere i risultati delle analisi alcolemiche e tossicologiche: in Abruzzo è uno dei primi casi dopo l’entrata in vigore della nuova legge. Sul posto sono arrivate tre ambulanze del 118 di Pescara, l’elisoccorso e i vigili del fuoco di Chieti: i due coniugi sono morti sul colpo, mentre le due donne e l’uomo alla guida degli altri mezzi coinvolti non sono rimasti feriti. Alla base dello schianto, avvenuto in un tratto in cui la velocità massima è di 90 chilometri orari, potrebbero esserci i rallentamenti dovuti ai lavori in corso mezzo chilometro più avanti, punto in cui è prevista la riduzione di carreggiata per permettere di sostituire il guardrail. Sono in corso ulteriori verifiche da parte della squadra di polizia giudiziaria, coordinata dal sovrintendente capo Luca Di Paolo, per accertare eventuali responsabilità anche da parte degli altri conducenti.
Le quattro auto coinvolte sono state sequestrate. Le salme sono state trasferite all’obitorio di Chieti: il Pm di turno, Giancarlo Ciani, ha aperto un’inchiesta. Solo stamattina, dopo la ricognizione cadaverica, si saprà se verrà disposta l’autopsia. Già ieri sera in tanti hanno raggiunto l’ospedale Santissima Annunziata per stringersi intorno ai figli, a cui è toccato lo strazio del riconoscimento in ospedale. Ieri pomeriggio il traffico è andato il tilt: il raccordo autostradale, in direzione Pescara, è rimasto chiuso per oltre due ore e si sono formate lunghe code. I rallentamenti hanno causato un incidente in località Salvaiezzi, ma fortunatamente senza feriti gravi.

«Fatemi passare», e sviene per il dolore lo strazio del figlio davanti ai due corpi

FAMIGLIA DISTRUTTA

«Fatemi passare», grida Manuel correndo verso la Cinquecento in cui si trovano i corpi dei genitori. Manuel, 26 anni, è l’ultimo di sei figli di Alfredo e Rosa Maiella. Ha scoperto su internet che era accaduto qualcosa di grave: una foto postata su Facebook immortalava la vecchia, inconfondibile auto rossa completamente distrutta. Quando le chiamate sul cellulare dei genitori non hanno ricevuto risposta, il ragazzo è salito in macchina e ha raggiunto il punto preciso dell’incidente, sperando fino all’ultimo che la 500 coinvolta nel tamponamento non fosse quella dei genitori. Sono da poco passate le quattro di pomeriggio quando arriva sul luogo dello schianto e scopre tutto. Alza il telo bianco e crolla a terra, piegato dal dolore, davanti all’auto. Poi, sorretto da un poliziotto e da un carabiniere, si siede in una macchina delle forze dell’ordine.
A distanza di mezz’ora, arriva sul posto anche un altro figlio, Max, che prova subito a consolare il fratello più piccolo. Nel frattempo le altre persone rimaste coinvolte nell’incidente vengono ascoltate dai poliziotti della stradale e firmano i verbali. Dopo che i corpi dei genitori sono stati caricati sul carro funebre, Manuel e Max si abbracciano e vanno via: tocca a loro, all’ospedale di Chieti, lo strazio del riconoscimento ufficiale.
«UN UOMO ONESTO E SINCERO»
La morte dei coniugi del quartiere Filippone è un duplice lutto che colpisce al cuore la loro città d’origine in una delle sue espressioni più identificative. Pietro Alfredo, infatti, era il decano dei violinisti della Processione del Venerdì Santo. «Da più di sessant’anni suonava nel coro del Miserere senza saltare un appuntamento - racconta lo storico maestro Peppino Pezzulo - È una notizia che ci ha lasciato senza parole: Alfredo era un uomo onesto, sincero, dedito alla famiglia. Aveva il culto del Venerdì Santo». Il Miserere di Selecchy, eseguito da musicisti e cantori che si tramandano da padre in figlio l’onore di partecipare all’evento, rappresenta per i teatini qualcosa che segna appartenenza alla città, alla sua tradizione, alla sua anima.
«E Alfredo aveva trasmesso questa passione anche a quattro dei suoi figli, Alexandra, Mirko, Katia e Manuel, che ogni anno partecipano alla processione come musicisti e cantori». Giulio Obletter, governatore dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, il sodalizio della più antica processione del Venerdì santo d’Italia, ricorda così Alfredo: «È una perdita dolorosissima. Era una persona squisita, elegante, mite. In ogni occasione mostrava una correttezza d’altri tempi». Solo stamattina, dopo l’ispezione cadaverica, sarà possibile fissare la data dei funerali. Nel frattempo sui social network esplode la polemica sulle condizioni di sicurezza dell’asse attrezzato. Lungo, specialmente negli ultimi mesi, l’elenco delle tragedie, alcune delle quali provocate da autovetture contromano. Nel caso dei coniugi Maiella, anche il tipo di macchina particolarmente datato, senza poggiatesta e senza dispositivi di sicurezza passiva, potrebbe avere inciso sul bilancio pesante dell’incidente.

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