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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac, aggrediti un autista e due verificatrici

Minaccia con il coltello l’autista del bus perché lo porti a casa, nei pressi di Colonna, anziché fermarsi al capolinea. Ma il conducente chiama i carabinieri e lo fa arrestare. È successo all’alba di domenica sulla Casilina. L’autobus della linea N18 era arrivato quasi a destinazione, a Grotte Celoni, quando un tunisino di 28 anni è salito a bordo, si è diretto verso il conducente e sotto la minaccia di un coltello ha preteso che il mezzo cambiasse rotta: «Portami in zona “Laghetto” o per te sono guai». Sul bus a quell’ora non c’era nessun’altro. Eppure l’autista, classe 1973, non ha avuto timori. Approfittando di una distrazione dello straniero, è riuscito a chiamare dal cellulare il numero unico delle emergenze, attivando il protocollo specifico varato da alcuni mesi in prefettura per l’assistenza al personale a bordo dei mezzi pubblici. Così nel giro di pochi minuti una pattuglia dei carabinieri di Tor Vergata è riuscita a raggiungere il bus in corsa.
PRESO

Alla vista dell’auto dell’Arma, l’autista ha fermato il bus. Hanno dovuto faticare non poco, però, i militari per fermare il 28enne che, non solo ha rifiutato di dare le proprie generalità, ma ha tentato di opporsi in tutti i modi all’intervento dei carabinieri dle tenente Paolo Cristinziano che, alla fine, lo hanno portato in caserma con le accuse di minaccia aggravata, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. Il coltello è stato sequestrato. Il tunisino ha precedenti, soprattutto per furto. È residente a Montecompatri, vicino a dove voleva che il bus lo portasse.
Ieri, invece, alle 13.45, due verificatrici Atac in servizio sulla linea 170 hanno subito un’aggressione da parte di una viaggiatrice sprovvista del biglietto nei pressi di Piazza dei Cinquecento. La donna si è prima rifiutata di esibire i documenti e, successivamente, ha aggredito le due dipendenti che hanno riportato escoriazioni al collo e al volto. La donna è stata fermata dalla polizia. Da tempo i lavoratori chiedono maggiori standard di sicurezza a bordo, con l’introduzione di porte “blindate” e telecamere sulle vetture. Il dg Atac Marco Rettighieri ha espresso la propria «solidarietà ai lavoratori» stigmatizzando le numerose aggressioni, verbali e fisiche, che si sono verificate da inizio anno. Trenta i dipendenti Atac aggrediti impegnati nel front line come conducenti, controllori e operatori di stazione. In particolare, sono state registrati circa 20 casi di aggressione a conducenti, fra i quali una macchinista, e circa 10 rivolte verso verificatori e operatori di stazione. «L’azienda - afferma Renzo Coppini, del Sul Ct - dovrebbe costituirsi parte civile nei processi contro gli aggressori».

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