Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.579



Data: 13/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Casaleggio mi disse Lascia il Parlamento». Fu spin doctor di Carlo Costantini alle Regionali 2008: «Era già avanti»

L'AQUILA In Abruzzo, tra i Cinquestelle, il movimento politico che ha fondato insieme a Beppe Grillo, di persona lo conoscevano in pochi: il deputato Gianluca Vacca ricorda qualche fugace incontro nel Transatlantico «perché nonostante quel si dicesse - racconta - non ha mai messo bocca nell'attività di noi parlamentari». Sara Marcozzi, invece, ricorda il suo «Ciao, sei stata brava», pronunciato dopo il breve intervento che la candidata grillina alla Regione aveva fatto sul palco di San Giovanni a Roma il 23 maggio 2014 a chiusura della campagna elettorale. Ma in realtà il legame di Gianroberto Casaleggio con l'Abruzzo è un legame che risale a prima delle Cinquestelle, a prima che il movimento politico venisse ufficialmente fondato nell'ottobre del 2009. Ed è un legame in qualche modo politico, perché fu lui a dirigere e curare la campagna elettorale di Carlo Costantini, candidato sfidante di Gianni Chiodi nel 2008 per il centrosinistra. «Era una campagna elettorale difficile e disperata, con mezzo centrosinistra in galera stavamo ventuno punti sotto nei sondaggi - ricorda Costantini - ma lui ebbe la capacità di farmi recuperare molto terreno, fino a farmi ottenere il 43% dei consensi. Un risultato impensabile, ottenuto anche grazie alla sua straordinaria professionalità e alla sua visionaria concezione della politica». Quella che, poi, di lì ad un anno, lo avrebbe portato a fare il grande salto e a sfidare il sistema. «Un uomo straordinario, che stava avanti di venti anni e che era innamorato, nonostante tutto, dell'Italia e che negli italiani era fiducioso - continua l'ex candidato del centrosinistra -. Ricordo che dopo il voto delle regionali e la mia sconfitta lo andai a trovare a Milano: c'era da decidere e scegliere se lasciare il mio posto in Parlamento per continuare a fare il consigliere regionale di opposizione oppure no.
«Lui fu molto chiaro - continua l’avvocato Carlo Costantini nel commemorare l’ideologo grillino - mi disse che se volevo continuare a rendere credibile la mia immagine, avrei dovuto dimettermi da parlamentare, perché altrimenti sarebbe stato un tradimento dell'elettorato, "e l'elettorato non si tradisce", mi ripeteva». LA RINUNCIA PESANTE Dovette essere convincente visto che alla fine Costantini decise di rimanere all'Emiciclo: «Altri due mesi di mandato e avrei maturato la pensione da parlamentare - ricorda Costantini - ma per lui questa ipotesi, già allora, era fuori da ogni logica: in qualche modo aveva anticipato i principi che poi furono messi alla base ideologica delM5S. Quelli di non approfittare della carica rappresentativa, ma anche, dal punto di vista programmatico, di prestare attenzione all'ambiente: la raccolta differenziata spinta e i rifiuti zero, la tutela del territorio e la trasparenza, furono punti che con lui condivisi mettendoli al centro del mio programma elettorale». «Un eroe» secondo Domenico Pettinari che non riesce a trattenere le lacrime, nonostante non lo avesse mai conosciuto: «Se questa volta la storia sarà scritta da mani oneste dovrà ricordare questo uomo come uno dei più grandi rivoluzionari italiani - scrive -. Rimarrà scolpito in noi l'esempio di onestà, di legalità, di disciplina, di coraggio, di grande determinazione, di sovrumana capacità». «Gianroberto ci ha regalato un sogno per il quale stiamo combattendo ogni giorno - aggiunge Sara Marcozzi -. Ha contribuito a far rinascere in tutti noi la speranza di tornare a vivere in un Paese normale». IL SALUTO DEGLI AVVERSARI «Oggi mettiamo da parte le nostre differenze politiche - riconosce il segretario dem, Marco Rapino -. A nome di tutto il Pd Abruzzo esprimo vicinanza alla famiglia di Gianroberto Casaleggio e alMovimento 5 stelle».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it