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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
“Sciopero” della gita: al Classico non si parte. I prof: «No ai controlli di autisti e mezzi». Cancellati tutti i viaggi

PESCARA Seicento studenti del liceo classico D'Annunzio di via Venezia non andranno più in gita scolastica. La scuola, diretta dalla preside Donatella D'Amico, ha cancellato tutti i viaggi di istruzione in programma quest'anno, dai teatri di Siracusa al lungo Adige in bicicletta, a causa degli obblighi imposti ai docenti accompagnatori dal vademecum redatto da polizia stradale e Miur, ministero dell'Istruzione e inviato agli istituti di ogni ordine e grado. Si tratta di un accordo per «viaggiare in sicurezza» che preside e docenti, sostenuti nella battaglia dagli studenti, contestano a causa di un «sovraccarico di responsabilità». Secondo il vademecum gli accompagnatori in gita di istruzione dovrebbero effettuare una serie di controlli, prima, durante e dopo la partenza: che il conducente sia idoneo alla guida e che possieda una regolare patente di categoria D; verificare che il conducente abbia con sè una dichiarazione, rilasciata dal legale rappresentante dell'impresa, che attesti la regolarità del suo rapporto di lavoro; che il conducente del bus non assuma sostanze stupefacenti, psicofarmaci, bevande alcoliche, neppure in modica quantità; che durante la guida non faccia uso di apparecchi radiotelefonici o cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare; controllare i tempi di riposo del conducente, il quale deve rispettare il periodo di guida giornaliero, settimanale, bisettimanale; prestare attenzione alla velocità tenuta dal conducente, entro i limiti prescritti dalla segnaletica: 80 km orari in centro abitato e 100 su autostrada; controllare il mezzo di trasporto: usura pneumatici; efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, specchietti retrovisori;controllare che i passeggeri utilizzino le cinture di sicurezza; verificare la presenza degli estintori e di "dischi" indicanti le velocità massime consentite. E nel caso gli accompagnatori, trovassero anche solo una di queste irregolarità, (condotta del conducente o inidoneità del veicolo) dovrebbero «richiedere la collaborazione e l'intervento degli uffici della polizia stradale territorialmente competenti, già sensibilizzati a tal riguardo dalla direzione centrale». Fatima Leone, insegnante di latino e greco e rappresentante del sindacato scolastico della Cgil, apre il fuoco contro il provvedimento ministeriale: «Siamo molto sotto pressione», esordisce la prof, «questo vademecum ci carica di troppe responsabilità penali e civili. La preoccupazione per i viaggi in sicurezza è legittima, soprattutto dopo gli accadimenti in Spagna, ma il ministero ha scaricato sui docenti accompagnatori (quest'anno siamo dieci) mansioni che non ci competono perché non siamo tecnici esperti. Ci siamo sempre accertati, nel passato, che il conducente non fosse sotto gli effetti dell'alcool o che non abbia avuto un colpo di sonno, ma è assurdo che a noi tocchi ispezionare lo stato di usura delle gomme, la presenza degli estintori o che l'autista non si sia drogato. I viaggi di istruzione non sono gite di puro divertimento, come vengono erroneamente definiti, sono appunto viaggi che servono per la formazione culturale degli studenti, a tutto tondo. Per noi è un vero e proprio lavoro il controllo dei ragazzi 24 ore al giorno. Una responsabilità che ci prendiamo, peraltro, gratuitamente, perché non ci vengono più assegnate le diarie di accompagnamento come accadeva fino a qualche anno fa. Adesso, usufriamo solo del pacchetto pernottamento e viaggio pagato dalla scuola e dobbiamo scegliere alberghi low cost per non gravare troppo sul bilancio delle famiglie che pagano le quote dei figli. I pasti li paghiamo di tasca nostra». Quest'anno il liceo D'Annunzio, che conta 900 studenti, aveva organizzato visite al teatro greco di Siracusa a maggio, a Napoli e Pompei e un viaggio in bicicletta lungo l'Adige, attraverso la via Claudia-Augusta, «ma siamo stati costretti a cancellare tutto», conclude Leone, «ringraziamo gli studenti che ci stanno supportando in questa protesta; stanno dimostrando tutta la loro maturità ma per loro è una grave perdita, perché magari, un domani, tra lavoro e università, non avranno più l'opportunità di fare queste esperienze fondamentali per la loro formazione». Quindi, l'appello al ministero: «La nostra speranza è che il Miur annulli il provvedimento oppure che se ne facciano carico le agenzie di viaggio o di trasporti, più competenti a dare giudizi sulla sicurezza dei veicoli usati». Amaro anche il commento della preside D'Amico: «Gettiamo la spugna per garantire serenità agli insegnanti e ringraziamo le famiglie e gli studenti, i quali stanno preparando un documento per solidarizzare con questa nostra presa di posizione. Vorremmo che si comprendesse il malessere della scuola di fronte a una circolare che va a toccare un mercato parallelo quale quello delle agenzie turistiche e dei trasporti, ma che non è di nostra competenza».

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