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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Bus pieni, i pendolari arrivano tardi in Sevel. Odissea degli operai per raggiungere la fabbrica di Atessa: domenica sono intervenuti i carabinieri

ATESSA Sono stanchi e arrabbiati i pendolari molisani che lavorano in Sevel. Un disagio, il loro, che dura da tempo e che domenica scorsa è culminato con l’arrivo delle forze dell’ordine al terminal bus di Termoli, chiamate dal segretario provinciale della Fismic, Gianluca Gagliardi, per controllare i criteri di sicurezza e i posti a sedere di un autobus dell’Atm Molise. Il problema del trasporto di centinaia di lavoratori da diverse zone del Molise fino allo stabilimento Sevel in Val di Sangro, si ripresenta ad ogni viaggio da affrontare per raggiungere il posto di lavoro. Sono circa un migliaio i dipendenti molisani della fabbrica dei furgoni commerciali. Molti di loro si servono di quattro linee di autobus, di cui ogni linea assicura il tragitto per tre turni di lavoro. Ma tanti sono costretti a prendere i mezzi propri a causa della scarsità e inefficienza dei mezzi pubblici a disposizione. Ottanta chilometri di disagio che, anno dopo anno, inverni e stagioni piovose compresi, stanno sfinendo i lavoratori molisani e compromettendo anche l’organizzazione del lavoro all’interno della Sevel. L’ultimo episodio per il turno straordinario di domenica: un’ottantina di dipendenti, alle 21,30, in procinto di mettersi in viaggio per svolgere il turno notturno, si è vista arrivare invece che un pullman a due piani, un autobus di linea in cui molti avrebbero dovuto viaggiare in piedi e senza l’ausilio di cinture di sicurezza. Chi è rimasto a piedi è stato costretto a prendere i mezzi propri arrivando a lavoro con un’ora di ritardo. «È una storia che va avanti da troppo tempo», commenta Gagliardi, «c’è la convinzione che gli operai debbano essere trattati come animali da caricare su un carro bestiame per raggiungere il posto di lavoro. Ritengo che questi autobus non siano più adeguati al servizio di trasporto richiesto. Senza dimenticare che ci sono meno posti a sedere rispetto al numero degli abbonati». Di qui la richiesta all’Atm di mostrare più disponibilità e di adeguarsi alle esigenze dei lavoratori. «Chiediamo che intervenga la Regione Molise», fa appello il segretario Fismic, «e in particolare l’assessore ai trasporti Pierpaolo Nagni affinchè si faccia da tramite per le esigenze dei lavoratori». Pendolari a rischio anche nella zona di Ortona: la società Civitarese avrebbe avvisato di essere pronta ad annullare la corsa per i turni straordinari se non si dovesse raggiungere il numero di almeno 12 utenti.

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