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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Thales, scoppia la rabbia dei lavoratori. Cori contro sindaclista della Uil. Presidio davanti a Confindustria.

CHIETI L’incontro si chiude con un nulla di fatto, ma il sindacato si spacca e la tensione sale davanti alla sede di Confindustria Chieti-Pescara in via Raiale a Pescara. La vertenza Thales si infuoca quando escono da Confindustria prima il sindacalista Uilm Riccardo Nunziato, accolto dai lavoratori con l’epiteto di “buffone”, e poi il vertice italiano della multinazionale francese, salutato da fischi e dal coro “pane e Telettra”. Il presidio, però, è attentamente controllato dalla forze dell’ordine e, dunque, a parte fischi ed epiteti, non succede nulla. Dopo l’incontro saltato al Ministero dello sviluppo economico, a causa della decisione dei sindacati di non presentarsi, quello pescarese di ieri doveva servire a riprendere le trattativa almeno per quanto riguarda la cessione di un ramo d’azienda, quello che riguarda il progetto St@r Mille che produce la radio del soldato. I sindacati si sono detti sempre contrari allo “spezzatino”, vale a dire allo smembramento del sito industriale teatino con 26 lavoratori che resterebbero a lavorare a questo progetto e gli altri oltre sessanta da trasferire tra Firenze e Gorgonzola. I sindacati, tra cui Davide Labbrozzi della Fiom Cgil, Riccardo Nunziato della Uilm Uil, e le rsu Mario Pierdomenico e Simone Di Nisio della Fiom e Carlo Caprari della Uilm, si sono presentati compatti ieri mattina all’incontro che ha preso il via alle 9.30 per ribadire il loro no all’operazione. Solo che un articolo pubblicato dalla stampa ha acceso la miccia. Riportava le dichiarazioni del coordinatore di settore della Uilm nazionale, Guglielmo Gambardella, che non apparivano di chiara e netta difesa del sito teatino, dichiarazioni non smentite dal delegato territoriale Nunziato che, per questo, si è beccato del “buffone” dai dipendenti inferociti. Intanto Caprari, eletto nella rsu in quota Uilm, ha minacciato le dimissioni (e sarebbe il terzo rsu Uilm che si dimette dopo Bruno Scurti e Lidano Rapposelli). L’incontro si è chiuso intorno a mezzogiorno, ma l’uscita dell’amministratore delegato Erich Ugo Govigli, del capo del personale Fabrizio Monsani e di Giovanni Cascella non è indolore. Il coro “pane e Telettra” è tutto dedicato a Govigli che, circa un anno fa, nel corso di un’assemblea all’interno dell’azienda scalina, aveva assicurato che il sito teatino non avrebbe chiuso e che anzi sarebbe stato rilanciato. Alle promesse aveva aggiunto anche una nota personale, raccontando che suo padre aveva lavorato in Telettra e che dunque ci teneva particolarmente a quello stabilimento che era arrivato in mano a Thales proprio dalla Telettra. Ai lavoratori disse di essere cresciuto a “pane, burro e Telettra”. Perciò ieri mattina quel coro è servito a ricordare all’amministratore di non aver mantenuto le promesse fatte nel corso di quell’incontro. Della cessione di ramo d’azienda si tornerà a parlare lunedì prossimo, al termine dell’incontro ministeriale fissato alle 10 al Mise. Quindi tutto congelato per quanto riguarda la cessione ad una nuova società nella quale entrerebbero la stessa multinazionale Thales e la malese Sapura, già partner nella realizzazione della radio del soldato. «L’impostazione dell’azienda», ha detto a riguardo Labbrozzi, «per noi non è condivisibile su nessunissimo aspetto. Né industriale, né finanziario. Non c’è nessun elemento che può essere soddisfacente». Intanto, la vertenza Thales Chieti finisce nuovamente in parlamento, grazie al senatore 5 stelle Gianluca Castaldi che al Senato ha manifestato solidarietà ai lavoratori della Thales Chieti, ricordando che dal 22 marzo sono in sciopero e hanno occupato l’azienda.

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