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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/04/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Zappacosta già al lavoro

Non ha perso tempo: Giancarlo Zappacosta, il direttore defenestrato da Luciano D’Alfonso e reintegrato ieri mattina con procedura d’urgenza dal tribunale del lavoro, appena letta l’ordinanza del giudice Massimo De Cesare si è ripresentato immediatamente nel suo ufficio di corso Vittorio Emanuele a Pescara. Per brindare con tutti i suoi collaboratori. E ieri pomeriggio dallo studio dell’avvocato Valerio Speziale è partita una diffida alla Regione per chiedere la reintegra immediata del direttore scomodo, per evitare rinvii e perdite di tempo: di fatto, anche se l’ordinanza è immediatamente esecutiva, ci sarebbero 15 giorni di tempo per impugnare la decisione del tribunale di Pescara e i legali di Zappacosta a questo punto vogliono evitare che la Regione escogiti qualcos’altro per evitare il reintegro.

Giancarlo Zappacosta
Giancarlo Zappacosta
La decisione del tribunale del lavoro ha fatto esultare non solo Zappacosta, ma tantissimi dirigenti e direttori regionali che vivono sottoschiaffo, costretti a maltrattamenti e vessazioni continue. L’ordinanza afferma che i movimenti dei dirigenti devono seguire i binari della legalità e non possono essere affidati al capriccio del politico di turno. Per questo anche la Direr, il sindacato dei dirigenti, ha espresso

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Non era mai successo prima, in Regione, ed è sempre la Direr a sostenerlo, che

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La pronuncia del giudice fa quindi giustizia

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La Direr ricorda che molti procedimenti adottati dall’amministrazione regionale sono stati e quindi vanno riportati

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E invece niente: finora sono stati premiati soltanto i signorsì. E cacciati quelli che hanno osato opporsi alle volontà del governatore.

Luciano D'Alfonso
Luciano D’Alfonso
Il ricorso di Zappacosta è stato accolto nella quasi totalità dei punti dal giudice del lavoro Massimo De Cesare (l’ordinanza la leggete nel post sotto). L’avvocato Speziale ha sottolineato l’assenza di qualsiasi provvedimento formale di revoca da parte della Regione, il parere negativo dell’avvocatura regionale e soprattutto l’anomalia della soluzione escogitata da D’Alfonso per tentare di affibbiare a Zappacosta il servizio di Europrogettazione, una volta saputo che il direttore scomodo si era rivolto al tribunale del lavoro e che la condizione di mobbing sarebbe diventata palese. Quel servizio in realtà era stato messo a bando nell’agosto 2015, e in molti avevano presentato domanda. Eppure improvvisamente viene assegnato a Zappacosta, che non aveva presentato domanda e non aveva i requisiti indicati nel bando. E’ una decisione , quella che subisce Zappacosta, tra l’altro in un momento difficilissimo della sua vita. Che qualifica chi la mette in atto: il direttore sta combattendo la sua battaglia contro una malattia feroce e il colpo che subisce non migliora certo la sua situazione.

L'avvocato Valerio Speziale
L’avvocato Valerio Speziale
Speziale sottolinea che lo spacchettamento del dipartimento (Trasporti da una parte e Turismo e cultura dall’altra) non si traduce in una riforma organizzativa, e quindi la revoca dell’incarico non è giustificata. Tanto più che la Regione ha già diviso altri dipartimenti, come quello delle Politiche dello sviluppo rurale e della pesca, o dello Sviluppo economico, lavoro, istruzione, ricerca e università, , oppure ha attribuito alla direzione generale competenze di altri dipartimenti senza adottare il criterio seguito per Zappacosta.

Insomma, la Regione usa due pesi e due misure. E lo scopo è quello di liberarsi di un direttore scomodo. Tra l’altro, ha sottolineato Speziale, sembra strano che un direttore che un anno prima era buono per gestire il dipartimento completo, ora non lo sia più per gestirne una metà.

No, non basta soltanto il risarcimento del danno (che pure ci sarà), ma l’avvocato ha chiesto, e ottenuto, il reintegro per Zappacosta nel suo posto di lavoro.

ps: E’ bellissima la dedica che fa il figlio Mattia al padre, sulla pagina Facebook di Maperò. La scrivo qui, perchè è bella, e perchè ricorda a tutti che le ingiustizie che si subiscono dal lavoro, a volte creano ferite profonde.

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