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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Tangenti in Rai, ditta aquilana perquisita. Inchiesta a Roma, nel mirino la “Agorà srl” che fornisce servizi. Indagati tre direttori della fotografia

ROMA Si allarga, e tocca anche L’Aquila, l’inchiesta della Procura di Roma su appalti e tangenti nel settore televisivo condotta dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Tre funzionari Rai, con il ruolo di direttore della fotografia, sono indagati per corruzione: abitazioni e uffici sono stati perquisiti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “Backstage”. L’ipotesi è che, in cambio di tangenti, abbiano affidato, in particolare nel periodo 2011-2014, la fornitura di apparecchiature tecniche a società che facevano capo all’imprenditore David Biancifiori, principale indagato dell’inchiesta e già arrestato il 14 dicembre scorso. La Rai, che sottolinea di essere «parte lesa nella vicenda», li ha immediatamente sospesi tutti e tre dal servizio, in via cautelare, per «violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione e violazione dei doveri d’ufficio nell’esercizio delle attività professionali». Per loro, il pm Ielo ha chiesto misure interdittive sulle quali dovrà ora pronunciarsi il gip Luigi Balestrieri. Perquisizioni della Finanza sono scattate anche in nove società che operano nel campo audio e luci con sede a Roma, Milano, Monza, Cremona e L’Aquila. Gli amministratori delle società sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di turbativa d’asta. Secondo l’accusa, avrebbero creato un “cartello” di imprese per ottenere i lavori dalla Rai. E per questo le Fiamme Gialle hanno chiesto alla Rai di consegnare la documentazione relativa alle gare per l’affidamento di servizi e forniture nel settore audio e luci. La società aquilana, a quanto si è appreso, è la “Agorà srl”, specializzata in affitti e installazione di strutture e attrezzature audio video e grafica per eventi. L’amministratore, Vittorio De Amicis, che dichiara di non essere indagato, si dice tranquillo: «Non abbiamo fatto nulla di quello di cui ci si accusa», afferma. «Pur avendo fiducia nella magistratura, sorprende che la stessa creda a personaggi poco raccomandabili che dicono che noi, con altri, abbiamo fatto un cartello. Ma noi non abbiamo lavorato in questo ambito». De Amicis ha fondato la società Agorà srl nel 1990, insieme con il fratello Wolfango. Gli 11 nuovi indagati si aggiungono ai 44 già finiti nell’inchiesta, che vede coinvolti dirigenti di Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront (la società che gestisce i diritti tv del campionato di calcio). L’uomo chiave di tutta la vicenda è David Biancifiori: è accusato di aver ottenuto, con le sue società, lavori e servizi versando ai committenti denaro, ma anche vacanze, biglietti aerei, assunzioni.

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