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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Accordo Brioni, sì dei lavoratori. Penne, plebiscito a favore della bozza d’intesa con 154 esuberi che tornerà al vaglio del ministero

PENNE I lavoratori di Roman Style e Brioni, riuniti ieri in assemblea dalle associazioni sindacali e dalle Rsu dei lavoratori, hanno votato a favoreve della bozza di accordo concordata tra proprietà e sindacati nei giorni scorsi in Regione. È stato un vero e proprio plebiscito per il sì. Nello stabilimento di Montebello sono stati 203 i sì e 9 i no; a Civitella 116 sì e 16 no, mentre a Penne 517 sì e 68 no. Complessivamente oltre il 90% dei dipendenti ha accettato le cinque condizioni stabilite nell'ultimo tavolo di lavoro aperto per la la vertenza sugli esuberi. I lavoratori, pur dando mandato ai sindacati di continuare le trattative con la proprietà, hanno valutato positivamente le manovre di insourcing, che riporteranno lavoro negli stabilimenti locali permettendo un recupero di 75 addetti full time equivalenti (Fte), rispetto ai 400 iniziali previsti dall'azienda. Per i lavoratori vi sarà inoltre una riduzione delle ore lavorative, dunque di salario. Al contempo, l'inserimento di una tantum che consentirà ai dipendenti ai quali saranno ridotte le ore lavorative, dal 1 giugno 2016 al dicembre 2018, una parziale compensazione: 2mila 500 euro per gli addetti che, da 40 ore, passeranno a 32; mille euro per i lavoratori che passeranno da 36 a 32 ore e 1.250 euro per i lavoratori che da 20 ore vedranno ridurre il proprio impegno a 16 ore. In uscita restano 139 Fte, ossia circa 154 lavoratori. Per il momento, la mobilità volontaria incentivata sembra stuzzicare pochissime persone, anche perché l'età media dei lavoratori Roman Style non supera i 42 anni. Ora la proposta, dopo l’approvazione dei lavoratori, tornerà al vaglio del ministero dello Sviluppo economico per cogliere possibili sviluppi positivi nella situazione industriale Brioni. I sindacati faranno di tutto per prolungare le trattative con la proprietà, in modo da evitare che vengano avviata la mobilità forzata alla fine della procedura volontaria. Qualora la proprietà non dovesse fare sconti, i sindacati chiederebbero aiuto alle istituzioni, attraverso ulteriori ammortizzatori sociali, e cercherebbero di prendere altro tempo. «Ringraziamo i lavoratori per la fiducia ricevuta, che ci darà la spinta» commentanoin modo unitario le Rsu, «di continuare a trattare per questa vertenza e far in modo che le condizioni dei lavoratori possano migliorare».

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