MOSCIANO Si rompe una condotta irrigua del Consorzio di bonifica nord e l’acqua allaga Mosciano stazione riempiendo il sottopasso della superstrada Teramo-mare, lo stesso che nel 2011 si allagò dopo un violento nubifragio e dove morì il gallerista teramano Riziero Di Sabatino. Il sottopasso, che si trova tra il casello dell’A14 e l’ingresso alla superstrada, è stato chiuso visto che nemmeno le pompe di emergenza, installate dopo il drammatico incidente, sono riuscite a liberare il tunnel dall’enorme quantità di acqua arrivata a valle. Ma l’acqua, oltre che in strada, è finita anche in molti locali commerciali di Mosciano stazione, in particolare in alcuni bar della zona. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i vigili urbani di Mosciano, la polizia stradale e numerosi volontari dei gruppi di protezione civile di Mosciano, Bellante, Alba e Notaresco. L’allarme è scattato intorno alle 18 quando gli automobilisti e i residenti della zona hanno cominciato a vedere le strade riempirsi d’acqua proveniente dalle campagne circostanti. La causa è stata presto chiarita: l’improvvisa rottura di una condotta del consorzio di bonifica nord che gestisce l’ acqua che serve per l’irrigazione. I vigili del fuoco sono intervenuti con diverse idrovore usate nell’attesa che dal consorzio chiudessero il sistema centrale, impedendo così all’acqua di continuare a fuoriuscire. Su Facebook è scattato il tam tam: sulla pagina del Comune è comparso l’avviso a non muoversi in macchina in quella direzione e dalla stessa amministrazione è partita la segnalazione attivata tramite sms sui telefoni cellulari dove è stata scaricata l’App gratuita dello stesso ente. Disagi notevoli al traffico visto che la superstrada Teramo mare è stata chiusa all’altezza di Mosciano e in quel tratto gli automobilisti hanno dovuto percorrere la vecchia statale. Solo in nottata la situazione è lentamente tornata alla normalità nella zona di Mosciano stazione dove sulle strade è rimasto molto fango. Il sottopasso è rimasto chiuso visto che, anche se con il passare delle ore le pompe sono riuscite a liberarlo dall’acqua, è rimasto molto fango. Oggi potrebbe essere riaperto.