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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Natale di Roma senza bus, altolà del prefetto: «Ritirare lo sciopero o sarà precettazione»

Ai sindacalisti che vorrebbero fermare le corse di bus e metro perfino nel giorno del Natale di Roma, il prefetto Franco Gabrielli non darà alternative: o lo sciopero di giovedì verrà ritirato oppure scatterà la precettazione. Una linea che è apparsa piuttosto definita già nella lettera di convocazione che i sindacati hanno ricevuto ieri, in cui si legge che la riunione di oggi in Prefettura è stata programmata «ai sensi dell’articolo 8» della legge sugli scioperi. Non a caso, proprio quello che prevede la precettazione «quando sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati», a partire dal diritto alla circolazione.
Nel frattempo si muove anche l’Autorità garante sugli scioperi, che ieri si è riunita proprio per discutere delle due agitazioni indette da un pugno di sigle minori ma che rischiano di far chiudere la metropolitana durante la festa del 21 aprile. Alla fine l’Authority ha scelto di aspettare l’esito delle riunioni di oggi a Palazzo Valentini, con la convinzione che il prefetto Gabrielli possa decidere di intervenire anche senza aspettare il semaforo verde del Garante. In ogni caso, anche se in via non ufficiale, l’orientamento che filtrava ieri dalla sede di piazza del Gesù era indirizzato verso la precettazione.
MINI-SINDACATI
A indire la mobilitazione di autisti dei bus e macchinisti della metro sono cinque sigle: l’Orsa Tpl, che ha convocato uno sciopero di 24 ore (con le corse a rischio dalle 08.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio) e quattro mini-sindacati (Faisa-Confail, Sul-C.T, Usb-Lavoro Privato e Utl) che vorrebbero protestare 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30. Tanto potrebbe bastare, come si è visto in passato, per far chiudere le stazioni delle linee A e B della metropolitana, dove il malcontento dei conducenti verso la riforma del contratto di lavoro (che prevede di timbrare il cartellino a inizio e fine turno) ha quasi sempre portato allo stop delle corse, anche quando le proteste non erano indette dai sindacati che, sulla carta, sono molto più rappresentativi.
Stavolta però l’agitazione coincide con una giornata particolare per la città di Roma. Venerdì sono in programma decine di eventi in tutta la città, dal Campidoglio all’Aventino, con il rischio che anche la stazione della metro B a due passi dal Circo Massimo abbia i cancelli chiusi. Un pericolo che ha messo in allarme il Campidoglio e il commissario Tronca.
Anche per questo il prefetto Gabrielli è in campo. «Per evitare ai romani un’altra giornata di passione», come disse quando optò per la prima volta per la precettazione, a luglio dello scorso anno, dopo tre settimane di disagi sulla metro per lo sciopero bianco dei macchinisti contro la decisione dell’azienda di agganciare la parte accessoria del salario al rendimento effettivo durante i turni.
NUOVO CONTRATTO
E a proposito, proprio quella riforma ha iniziato a produrre i primi risultati: i dati del primo bimestre del 2016, confrontati con quelli dello stesso periodo del 2015, quando era ancora in vigore il vecchio regime, dicono che la produttività è cresciuta in media del 42%. Determinando un aumento della produzione chilometrica del 4,3% nonostante le ore di straordinario siano crollate del 79%, grazie anche all’aumento del 5% dei tempi di guida. E anche le soppressioni delle corse, grazie ai miglioramenti nella manutenzione, sono diminuite del 5,6%.

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