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Data: 19/04/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
Atac si lancia nei bus turistici a nolo Servizio a chiamata a prezzi stracciati

Atac Spa si lancia nel business dei bus turistici e fa arrabbiare le società private del settore. Le stesse che nell’ultimo anno si sono viste aumentare a dismisura i costi per l’accesso alla ztl nel centro capitolino. Per chi non lo sapesse - e sono davvero in tanti perché l’iniziativa non è stata minimamente pubblicizzata - la municipalizzata capitolina dei trasporti ha aperto da un po’ di tempo un servizio di noleggio con conducente di bus turistici. Un "servizio a chiamata" non riservato solo alle scuole o agli enti pubblici, ma disponibile per chiunque. E anche piuttosto economico.
La prima segnalazione ci arriva da una scuola superiore in zona Portuense, che ha affittato ben tre torpedoni da 50 posti ciascuno per una gita scolastica ad Orte, in provincia di Viterbo. Prezzo totale appena 780 euro iva compresa. Un buon affare. Si dirà: è un servizio riservato agli enti pubblici? Alle scuole? Decidiamo di approfondire. Se si digita "Atac noleggio" su Google, in realtà, escono solo link a un servizio di affitto di tram storici e vetture ristorante. Fra i contatti, c’è indicato un numero fisso a cui telefoniamo. Ci fingiamo membri di un club di tifosi romani dell’Inter che vuole partire alla volta di Genova per andare a vedere una partita serale della squadra nerazzurra, una gara infrasettimanale. Niente di più lontano dal servizio pubblico. Veniamo accolti in maniera gentile e ci viene inviato per e-mail un preventivo piuttosto vantaggioso: «La quota è di 800 euro più Iva, andata e ritorno in giornata». Un affare, tenuto conto che i prezzi medi per itinerari simili superano i 2.000 euro. Domandiamo anche se sono disponibili bus da noleggiare per gite di gruppo al centro della Capitale, così da segnalare la cosa ai nostri amici milanesi: «Certo!», ci risponde senza dubbio la persona interpellata.
Le conferme ricevute fanno arrabbiare l’Emet, l’associazione di categoria dei bus turistici: «Si tratta di concorrenza sleale - tuona senza mezzi termini il presidente, Andrea Genovese - Il Comune ha passato gli ultimi due anni a stringere le maglie dei bus turistici in centro, triplicando i costi per i permessi ztl e riducendo le aree di sosta. Ora si scopre che Atac si è messa a farci concorrenza, potendo contare su Agenzia per la Mobilità che si occupa di verificare gli ingressi in ztl: come minimo è conflitto d’interesse».
Al di là del fastidio delle associazioni, è legittimo che Atac svolga questo servizio? Il contratto di servizio approvato dall’Assemblea Capitolina nel 2015 prevede che l’azienda possa andare ad aggredire anche il mercato privato e, oggettivamente, le disastrate casse di via Prenestina avrebbero bisogno di un business reale dove lanciarsi oltre al trasporto pubblico. Ma perché questa iniziativa non viene pubblicizzata, o addirittura quasi nascosta? Da un successivo approfondimento risulta che la municipalizzata sia titolare di licenze di noleggio bus rilasciate dal Dipartimento Mobilità. Tuttavia, esiste la legge 218/2003 che all’art. 1, comma 3, recita: «Costituisce distorsione della concorrenza l'utilizzo di autobus acquistati con sovvenzioni pubbliche di cui non possa beneficiare la totalità delle imprese nazionali».
Dalla parte delle associazioni si schiera Ignazio Cozzoli, ex consigliere capitolino oggi candidato per Alfio Marchini sindaco: «Atac vive una situazione ridicola: quasi metà del suo parco mezzi è non funzionante, la Roma-Lido è la peggiore linea ferroviaria urbana d’Italia, le stazioni metro sono nel degrado più totale, il debito consolidato si attesta a 1,3 miliardi di euro e nel frattempo, invece di fare trasporto pubblico fa noleggi. Con l’aggravante che, come denuncia il sindacato Emet, svolge concorrenza sleale e sottocosto ai gestori di bus turistici che vivono già una fase di grave crisi». Prima della sfiducia all’ex sindaco Ignazio Marino, infatti, la Giunta aveva approvato un aumento dei costi per l’accesso al centro di Roma del 350%, in occasione del Giubileo. Il Piano prevedeva anche un contingentamento delle entrate nelle zone vicino al Vaticano non solo il mercoledì e la domenica, un aumento delle sanzioni e i bus lontani dai monumenti, con la predisposizione di 330 nuovi parcheggi in prossimità delle fermate metro e delle stazioni ferroviarie. Provvedimento al quale l’Emet ha reagito presentando un esposto alla Procura di Roma.

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