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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/04/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Fine monopolio e 20 milioni in meno. La riforma dei trasporti insidia la Tua

PESCARA - Presente carico di tensioni e futuro ricco di incognite per la Tua, la società unica dei trasporti regionale.

I sindacati sono in stato di agitazione, e fallito l’incontro chiarificatore con i vertici della società - in gergo "raffreddamento" - del 7 aprile, si attende la convocazione da parte del prefetto di Pescara.

I motivi del contenere sono la riorganizzazione solo annunciata ma non portata a termine del personale che proviene dalle tre vecchie società accorpate Arpa, Sangritana e Gtm, e le mancate risposte, a detta dei sindacati, sulle strategie di medio-lungo termine di una società che perde soldi in tratte importanti. A destare preoccupazione è infatti la rivoluzione imminente del decreto governativo che porta la firma del ministro Marianna Madia, che liberalizzerà il mercato dei trasporti locali.

Camillo D’Alessandro, consigliere regionale del Partito democratico con delega speciale ai trasporti evidenzia il tanto che si è fatto e rilancia la palla nel campo dei sindacati, invitandoli a non arroccarsi e a non esagerare con le pretese proprio perché la liberalizzazione del settore imporrà la necessità di essere competitivi.

La Tua ancora in fase di rodaggio dovrà a breve essere pronta a contrastare una concorrenza sempre più aggressiva, come quella che sta già facendo la società privata Gaspari sulla tratta Giulianova-Roma con offerte lancio da un euro.

A tal proposito la Cgil trasporti in particolare chiede alla Regione di intervenire con un provvedimento legislativo che qualifichi la tratta come ad esclusivo servizio minimi regionale, e garantisca un monopolio per Tua.

Sul primo nodo del malessere dei sindacati, quello della mancata riorganizzazione. Giuseppe Murinni segretario regionale della Uiltrasporti, conferma che "c’è un evidente ritardo, la Tua è una realtà, ma le tre società non hanno ancora fuso le loro funzioni. Ci sono sempre più uffici che si occupano ancora delle medesime pratiche. E questo genera disorganizzazione, sovrapposizioni e ritardi nell’approvazione di provvedimenti".

E la riorganizzazione, insinua Murinni, non viene "portata a termine in attesa della nomina del nuovo direttore generale, visto che per ora è stato prorogato il direttore ex Arpa Michele Valentini, e la commissione interna sta valutando i curriculum di una decina di candidati che hanno risposto ad un bando indetto un paio di mesi fa, per poi consegnarli al cda che farà la sua scelta".

Ma a destare preoccupazione è anche la rivoluzione imminente del decreto governativo, che liberalizzerà il mercato dei trasporti locali, prevedendo anche un taglio dei trasferimenti statali alle Regioni, che decideranno di mantenere il trasporto pubblico in house, ovvero interamente pubblico, come è il caso della Tua, che ha unificato le tre vecchie società Arpa Sangritana e Gtm.

La domanda che dunque circola sia tra i sindacati che nei palazzi regionali è la seguente: la Tua è pronta ad affrontare le sfide del mercato, tenuto conto del taglio di 20 milioni di euro di trasferimenti statali?

Un'implicita risposta negativa è arrivata dallo stesso presidente della Tua Luciano D’Amico, che ha evidenziato che in tratte importanti e strategiche che collegano le varie città abruzzesi a Roma, Bologna e Napoli, e dove operano anche società di trasporto private, la Tua ha registrato nel 2015 perdite da 1,6 milioni di euro.

Il motivo? Il costo chilometrico per queste corse è troppo elevato, se si sommano i costi dell’autista, della nafta, della manutenzione del mezzo, e anche quello della struttura, cioè del personale amministrativo.

In queste tratte, hanno convenuto D’Amico e i sindacati, viene impiegato "il doppio agente", ovvero due autisti, anche se le corse non sono notturne, e se questo non è previsto dalla legge.

Buona parte degli autisti sono poi "storici" con molti anni di servizio alle spalle, e più costosi. Un’autista storico, grazie ali scatti di anzianità e altri benefit guadagna per farsi un idea in media 45 mila euro l’anno, un neo assunto 25 mila euro lordi l’anno.

Da qui la proposta dei sindacati di impiegare su queste corse competitive neo assunti e spostare gli "storici" in corse dove a coprire i costi c’è anche il contributo statale.

"Ai vertici di Tua serve un cambio di mentalità, più velocità nelle decisioni, perché non saremo più monopolio", chiosa Murinni. D’Alessandro dice la stessa cosa, ma le le sue affermazioni suonano anche come una ramanzina ai sindacati più oltranzisti.

"La riforma Madia - dice - conferma che abbiamo fatto bene a stringere i tempi sulla nascita attesa da anni della società unica, chi sparlava e remava contro non aveva capito la rivoluzione che stava per arrivare: a breve se una società pubblica è in perdita e se non è in grado di razionalizzare i costi chiude, le società in house avranno meno risorse, e dovranno dimostrare di essere convenienti rispetto ai privati. E noi questo stiamo facendo: diminuiamo i costi e razionalizziamo le corse, per poter poi partecipare alle gare e soprattutto vincerle".

E aggiunge: "grazie a Tua abbiamo salvato il posto di lavoro di 1600 dipendenti, evitato la svendita ai privati, posto le basi per il rilancio in un momento difficile".

A proposito della vicenda Gaspari, D'Alessandro conferma che a breve sarà licenziato un provvedimento per tutelare Tua, ma ricorda al sindacato Cgil che oggi fa sciopero, che "sulla tratta Giulianova-Roma c'erano ben due autisti, uno che guidava all'andata e uno al ritorno, con costi insostenibili. Poi arriva un privato che ti mette la corsa ad un euro. Voglio dire che comunque sta cambiando un'era, con la riforma Madia una società in house potrà tenersi solo le corse commerciali solo se fai quadrare i conti, e riesci a battere la concorrenza".

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