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Pescara, 25/07/2024
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Data: 21/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Arriva la «busta arancione» l’Inps invia 150 mila lettere

ROMA «La mia pensione» firmato Inps: si presenta così la ormai famosa busta arancione, che 150 mila italiani stanno per ricevere a casa. All'interno troveranno una lettera di tre pagine, in cui si ripercorre la storia contributiva con la previsione della data di uscita, dell'importo dell'assegno e del rapporto tra busta paga e assegno previdenziale. L'obiettivo dichiarato è rendere consapevoli e quindi vigili i cittadini. L'Istituto di previdenza ha preparato le missive che via posta dovrebbero giungere in settimana al primo lotto di destinatari.
Le buste arriveranno sia a chi è più vicino all'uscita sia a chi ha iniziato da poco. D'altra parte il presidente dell'Inps, Tito Boeri, da tempo insiste sui giovani, i più penalizzati e i meno informati come mostrano anche i dati sul servizio di simulazione già attivo online. Su quasi 9 milioni di accessi solo 1,3 milioni sono di under40.
Quello che arriverà per lettera è comunque già tutto su web, consultabile da chi è munito di Pin Inps o Spid, la password valida per ogni servizio pubblico su Internet. Ma Boeri vuole raggiungere tutti anche chi non è digitalizzato e soprattutto chi finora è rimasto disinteressato (7milioni per quest'anno), superando, come rimarcato giusto ieri, i «tantissimi ostacoli» dovuti alla «paura nella classe politica».
LE TRE PAGINE

L'operazione è possibile anche grazie al sostegno finanziario dell'Agenzia per l'Italia digitale. La prima pagina si apre con la definizione dell'oggetto: «calcolo previsionale della sua pensione» e si chiarisce subito come la stima sia ottenuta in maniera automatica, senza alcun valore certificativo. C'è subito anche l'invito a prendere Spid e visualizzare il servizio online così da poter fare tutte le simulazioni che si vogliono, cambiando i parametri, che nella versione cartacea sono fissi (crescita di Pil e stipendio dell'1,5%, nessuna interruzione lavorativa).
Dopo di che si apre un prospetto, che è il cuore della lettera, in poche righe c'è la data del pensionamento, la previsione della pensione mensile lorda, la stima dell'ultima retribuzione prima dell'uscita, i tassi di sostituzione (sia al lordo che al netto). In fondo alla tabella una glossario per non perdersi nei tecnicismi e una nota per chiarire come le cifre abbiano un valore indicativo. Si volta pagina e c'è la scheda dell'estratto conto contributivo, in questo caso nulla di virtuale ma tutti i versamenti finora fatti e la richiesta di segnalare eventuali errori. La lettera termina con la simulazione di tutti gli anni futuri, tra contributi e reddito fino alla data della pensione.
Il fac simile della busta arancione racconta della storia di un lavoratore dipendente, nato probabilmente nel '69, che ha iniziato a versare contributi con continuità dal 2002: potrà uscire a luglio del 2038 con un assegno lordo di circa 1.900 euro (dai quasi 3 mila della busta paga).

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