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Data: 22/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, assenze in massa a Roma. Madia: mai più con le nuove regole

ROMA La storia sembra ripetersi. Lo sciopero di ieri a Roma riapre il dibattito sul presunto assenteismo seriale dei dipendenti pubblici. L'occasione è l'agitazione sindacale dei lavoratori del trasporto pubblico romano. Poco prima della fine delle quattro ore di mobilitazione, in tarda mattinata, arriva la denuncia dell'azienda capitolina, l'Atac: a rischio la ripresa normale dei trasporti. Molti, troppi, i casi di malattia denunciata a inizio servizio e di richieste di utilizzo di permessi, in particolare sulla linea B della metropolitana dove risultavano scoperti - al termine dello sciopero - il triplo dei turni rispetto alla media.
IL MESSAGGIO
Sui presunti assenteisti è intervenuta duramente Marianna Madia, ministra della Pubblica amministrazione. Con un messaggio su Twitter ha ribadito che la sua riforma, quella che ritoccherà diversi aspetti del pubblico impiego, non sarà gentile con chi si assenta senza un vero motivo. La riforma Pa - ha scritto - sarà severa sulle «assenze di massa». Se le anomalie denunciate ieri a Roma saranno confermate allora «è un fatto grave». E il governo si prepara ad intervenire.
IL PRIMO PASSO
Dopo i casi dei vigili urbani a Roma, assenti in massa durante il Capodanno del 2015, e i dipendenti del Comune di Sanremo e del museo delle arti e delle tradizioni di Roma - sorpresi a timbrare il cartellino, anche in braghe, e abbandonare il posto di lavoro - sono allo studio norme per rendere più stringenti i controlli e severe le sanzioni. Il primo passo è rappresentato da uno dei testi-simbolo della riforma Madia, quello sul licenziamento disciplinare di chi viene sorpreso a timbrare il cartellino e poi abbandonare il posto di lavoro. Il testo è all'esame delle commissioni di Camera e Senato.
Le nuove regole stabiliscono per coloro che verranno colti sul fatto - attraverso videoriprese - la sospensione immediata dal servizio (entro 48 ore) e un procedimento disciplinare accelerato (entro 30 giorni) che porterà al licenziamento. Con la sospensione verrà anche immediatamente congelata la busta paga. Se il comportamento fraudolento sarà accertato gli interessati dovranno anche risarcire il danno d'immagine, commisurato alla «rilevanza del fatto per i mezzi di informazione».
Queste regole però varranno solo per coloro che, assentandosi illecitamente, verranno colti in flagrante. Per chi invece utilizza certificati medici o permessi per assentarsi in occasione di scioperi o per fare un ponte fra il weekend e un giorno festivo interverrà un altro decreto, più organico rispetto al primo. Il futuro testo, previsto sempre dalla legge delega approvata dal Parlamento nel 2015, sarà scritto entro l'estate ed entrerà a regime all'inizio del 2017. Una delle ipotesi a cui si lavora è di individuare alcuni comportamenti scorretti, come le assenze di massa o quelle per malattia ripetute il modo seriale (ad esempio vicino alle festività). Questi comportamenti, previo accertamento, potrebbero diventare rilevanti ai fini dello "scarso rendimento". Per i casi più gravi questo potrebbe comportare anche il licenziamento.
L’ACCERTAMENTO
La stessa riforma, inoltre, rivoluzionerà le modalità di accertamento delle malattie. Le visite fiscali non verranno più effettuate dalle Asl ma dall'Inps, che occupandosi anche del settore privato diventerà un vero e proprio polo unico degli accertamenti.

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