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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/04/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Barriere strada parco: basta inutili promesse». Ferrante (Carrozzine Determinate) ricorda che da due mesi si attende la convocazione di un incontro annunciato dal presidente di Tua, D’Amico

MONTESILVANO Risale a circa due mesi fa l'annuncio di un incontro che avrebbe dovuto coinvolgere il presidente di Tua Luciano D'Amico e l'associazione Carrozzine Determinate Abruzzo. Un nuovo progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche sulla strada parco: questo l'oggetto della riunione che, tuttavia, a oggi, non è stata ancora convocata. «Due mesi fa il presidente D'Amico ci aveva promesso un incontro per sottoporci il progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche sulla strada parco» spiega Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate. «Ci aveva promesso, inoltre, che avremmo potuto verificare insieme, sul posto, le barriere esistenti e quelle che da abbattere». D'Amico, ricorda Ferrante, avrebbe dovuto mostrare all'associazione un nuovo piano per la risoluzione delle criticità legate alla problematica delle barriere. «Specificò che ci sarebbero state novità importanti in merito all'accessibilità del tracciato» aggiunge. «Ci aveva rassicurati che sarebbero stati allargati i marciapiedi e sistemate le pendenze eccessive; addirittura, che sarebbero state abbattute le barriere architettoniche delle vie d'intersezione, tra Montesilvano e Pescara, che portano alla strada parco. Avrebbero reso agibile anche la parte che riguarda Montesilvano, la più colpita dalle barriere. Ma sono trascorsi due mesi e l'incontro annunciato e promesso non c'è mai stato». Una promessa, quella dell'abbattimento degli ostacoli presenti lungo il tracciato, «fatta anche dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, nelle riunioni ufficiali che si sono tenute proprio nella sede della Regione. Ricordo che il presidente D'Alfonso, a giugno del 2014, ha assistito alla mia caduta in carrozzina sulla strada parco a Montesilvano, nel corso di una manifestazione che cercava di far capire e dimostrare che quelle rampe sono fuorilegge e pericolose». Ferrante chiude parlando di «ennesima sceneggiata demagogica. Non siamo più disposti a farci prendere in giro. Cambia la politica, cambiano i funzionari, cambiano le aziende, ma lo sperpero del denaro pubblico continua. Così come continuano le discriminazioni e la violazione dei diritti umani. Ennesima puntata di questo scandalo nazionale. Ma la vicenda non finirà qui».

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