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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/04/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tagli alle Partecipate, sì con riserva

ROMA Via libera del Consiglio di Stato al parere sullo schema di decreto sul «Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica» (riforma Madia). I rilievi messi a punto dal supremo organo di giustizia amministrativa nel complesso risultano «positivi», spiega una nota: la riforma va nella direzione giusta di semplificare il frammentario quadro normativo esistente e di eliminare le moltissime società inutili che svolgono attività di impresa pubblica, mantenendo solo quelle che svolgono un'utile attività di servizio pubblico. Le limitazioni introdotte rendono, infatti, evidente che la riforma assicura nuove forme di privatizzazione sostanziale con impulso positivo ai processi di liberalizzazione delle attività economiche.
I RILIEVITuttavia «alcune criticità» emergono in ordine alla mancanza di criteri più rigorosi per le società cosiddette in house (di autoproduzione di beni e servizi) per assicurare maggiori livelli di concorrenza, nonchè all'assenza di un sistema di controllo e monitoraggio in grado di assicurare efficacia nella fase di attuazione della riforma, dando quindi strumenti più incisivi. In particolare, si sottolinea come la formulazione proposta nel decreto non individua una struttura competente preposta specificamente allo svolgimento di questa attività di controllo e monitoraggio, nè indica poteri vincolanti che si dimostrino appropriati e forti rispetto alle finalità perseguite dalla riforma.
La Commissione speciale del Consiglio di Stato chiede che vengano indicati principi più precisi e puntuali nell'individuazione dei criteri di esclusione, totale o parziale, dall'applicazione delle disposizioni del decreto per specifiche società. Nel parere si afferma che indici sintomatici di esclusione potrebbero essere, tra gli altri, la virtuosità finanziaria, lo svolgimento di attività d'impresa per il perseguimento di rilevanti interessi pubblici, l'aver conseguito affidamenti in base a procedure competitive.
Viene, inoltre, chiesto di eliminare dal testo la possibilità per le amministrazioni di acquisire, per fini di investimento, partecipazioni in società tramite il conferimento di beni immobili, allo scopo di evitare l'elusione della nuova disciplina che vieta alle società a partecipazione pubblica, lo svolgimento di attività di impresa.

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