L'AQUILA Per il consigliere delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro, l'indizione dello sciopero contro Tua il prossimo 27 maggio è una «lotta di posizionamento e di rivendicazionismo tra sigle sindacali». Una guerra di tessere, insomma, «che poi finisce col danneggiare l'utenza e il diritto alla mobilità degli abruzzesi». Anche perché, sostiene D'Alessandro «i problemi posti legittimamente nei confronti di Tua e Regione Abruzzo sono stati tutti risolti o avviati a soluzione».
I tagli, ad esempio, con il ripristino del fondo del 2015 e la prospettiva di farlo anche per il 2016; o la nomina del nuovo direttore generale che porterà alla riorganizzazione di Tua e a mettere come priorità la lotta all'evasione. E la legge attesa, infine, concernente l'identificazione dei servizi minimi e che «in settimana sarà depositata per essere discussa al prossimo consiglio regionale. Legge mai approvata anche nel totale disinteresse di alcuni sindacati - si toglie qualche sassolino dalle scarpe D'Alessandro - che prima non ne avevano fatto ragione di Stato ed oggi assumono tale materia a pretesto e giustificazione della propria azione». Da questa legge, in fondo, dipende il futuro del ramo commerciale di Tua, in odore di passare alla controllata Sangritana e con il timore, da parte dei sindacati, di essere poi privatizzata. E' grazie o per colpa di questa legge, ovvero della sua assenza e sul conseguente pronunciamento del Tar, dopo tutto, che un vettore privato può offrire oggi un servizio concorrenziale sulla L'Aquila- Roma: 1 euro a corsa che sta decimando gli abbonamenti di Tua. «La verità è che tutti dovrebbero ricordarsi da dove siamo partiti- conclude D'Alessandro -, ovvero dai libri in tribunale, dal fallimento prossimo di ex Arpa al taglio dei fondi dovuti alle penalità per gli anni 2012 e 2013. Mi auguro che, finita la fase della protesta, inizi quella della proposta». Gli scioperi, quello del 13 e quello del 27, però, restano confermati.