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Pescara, 25/07/2024
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Data: 29/04/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
Autisti senza paga: "Basta, fermiano i bus". Alla riunione sfiorata la rissa. Il Consorzio ha le carte in regola ma la ragioneria capitolina blocca i bonifici

Potrebbe fermarsi di nuovo il servizio delle linee autobus nella periferia della Capitale. Stremati dal ritardo di due mesi nei pagamenti e da due anni di tira e molla, difficoltà e debiti accumulati, gli autisti delle 104 linee gestite dalla Roma Tpl Scarl potrebbero decidere nelle prossime ore di astenersi dal lavoro. Si va verso una situazione simile a quella vissuta nel novembre scorso, dunque, quando per 8 giorni circa 1 milione di romani rimase senza trasporto pubblico.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la fumata nera arrivata dopo la riunione di ieri pomeriggio fra i sindacati e lo staff del prefetto Franco Gabrielli. Roma Tpl Scarl, infatti, è in forte ritardo con i pagamenti ai lavoratori. L’azienda reclama arretrati al Campidoglio, ma la Ragioneria Generale avrebbe bloccato i bonifici già compilati dal Dipartimento Mobilità a causa di documenti mancanti. Mere questioni burocratici, che tuttavia stanno determinando l’ennesima situazione di difficoltà per gli oltre 1.800 lavoratori dell’azienda guidata dal presidente Antonio Pompili. Una condizione di disagi che va avanti da oltre due anni. «Ormai la misura è colma – racconta Paolo Ventura, segretario del sindacato Fast – Ci sono persone che non riescono a pagare il mutuo e si sono viste portare via la casa. C’è gente protestata. Tutto ciò è insopportabile». All’uscita dei responsabili sindacali dalla riunione, pare si sia sfiorata la rissa. «Questi ragazzi stanno facendo la fame – aggiunge il sindacalista – ma ci si preoccupa di altro».
Molte delle responsabilità, tuttavia, potrebbero essere del Campidoglio. Formalmente, il consorzio ha tutte le carte in regola e deve ricevere i soldi che gli spettano. Anche se, come fa notare il Fast «è assurdo che una società che gestisce 3 milioni di chilometri nella Capitale d’Italia non abbia una liquidità di fondo necessaria a sostenere il rischio di impresa». Tanto che «abbiamo chiesto alla Prefettura di valutare il subentro di Atac o di altre società pubbliche alla gestione di Roma Tpl, ovviamente con clausola di salvaguardia per i lavoratori».
Ora, come detto, il rischio imminente è che il servizio possa fermarsi del tutto entro il week-end. In questi giorni, già alcune linee sono a mezzo servizio, fra corse saltate e buchi anche di ore. «Non li controlliamo più», ammette Ventura. Ma se a novembre il prefetto Gabrielli volle avere pazienza, questa volta gli autisti rischiano anche la beffa di essere denunciati per interruzione di trasporto pubblico.
Uno dei tanti autisti che nei giorni scorsi si è rivolto a «Il Tempo» per chiedere aiuto, ha risposto così a questa eventualità: «Ormai non abbiamo più nulla da perdere – ci scrive – Le banche ci stanno portando via le case, cosa vuole che ci interessi di una denuncia penale». Poi un commento eloquente: «Faremmo volentieri a cambio con i colleghi di Atac che scioperano ogni mese e si lamentano del loro lavoro usurante».

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