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Pescara, 25/07/2024
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Data: 01/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Metro di superficie, nasce comitato del no. Contestata la realizzazione dei sottopassi al posto dei passaggi a livello: «Sono impattanti e pericolosi». Agguerrito raggruppamento che coinvolge le frazioni di Sassa, Pile, San Gregorio e gli altri territori attraversati dal tracciato

Così come già accaduto per il lotto C della Variante Sud, quello che dovrebbe collegare Bazzano a San Gregorio, anche per un’altra maxi opera, la metropolitana di superficie, c’è da registrare l’opposizione netta delle comunità locali più direttamente coinvolte. In entrambi i casi, speculari per molti aspetti, non viene contestata l’idea di fondo, quanto le numerose criticità emerse dai progetti. Ultima similitudine: anche per la metropolitana di superficie sono ormai ridottissime le possibilità di “interdizione” visto che l’iter è in fase avanzatissima. Ieri, in Comune, si è presentato il comitato “Sviluppo sostenibile territoriale aquilano”, «apolitico», sebbene al suo interno vi siano due consiglieri comunali: Alessandro Piccinini di Ncd, da subito convinto oppositore del progetto, e Giuliano Di Nicola di Idv che invece ha dichiarato apertamente il suo ravvedimento dopo aver votato sì in Consiglio. Insieme a loro c’erano l’ingegner Quirino Crosta, portavoce del comitato e Alessandra Petrocco, in rappresentanza della onlus San Gregorio Rinasce. La battaglia coinvolge però anche altri territori. I soci fondatori sono una cinquantina. Si pensa anche a un ricorso al Tar.
I NODI
Nel mirino c’è il progetto da 30 milioni di euro redatto da Rfi, Rete ferroviaria italiana, per adeguare la tratta San Demetrio-Scoppito in modo da realizzare la cosiddetta metropolitana di superficie. Tre le criticità evidenziate in particolare. In primis il fatto che l’eliminazione dei tredici passaggi a livello lungo il percorso comporta (ma non in tutti i casi) la realizzazione di sottopassaggi considerati molto impattanti (anche a otto metri di profondità con pompe di sollevamento dell’acqua) e poco sicuri; in secondo luogo laddove il sottopassaggio non è previsto, intere zone agricole si troverebbero tagliate fuori con pesanti ripercussioni economiche; infine viene contestata la riorganizzazione della viabilità sia per quanto concerne Sassa sia per Pile. «E’ una follia assoluta- ha detto Piccinini-: Rfi si sgrava del problema dei passaggi a livello e accolla la manutenzione sul Comune. Vengono poi individuati nuovi percorsi viari che muoiono in strade di campagna. E’ un progetto devastante per le popolazioni e impattante per il territorio». Molto duro anche Crosta: «Manca una visione d’insieme del territorio. L’amministrazione è sorda, non c’è mai stata partecipazione, ma solo un’esigenza di Rfi a cui la popolazione deve soccombere tacitamente. Nessuno trarrà benefici da questo intervento».

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