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Pescara, 25/07/2024
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Data: 01/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Alla “leopoldina” fanno tutti i bravi «Diamoci una mano». All’evento del centrodestra l’incontro col centrosinistra. E D’Alfonso rivela: «La San Carlo vuole aprire da noi»

PESCARA Toni pacati, ieri alla prima “Leopolda” del centrodestra regionale (subito ribattezzata dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, durante il suo intervento, “Leopoldina”). Un faccia a faccia moderato, tra opposizione di centrodestra e maggioranza di centrosinistra (una diade che al momento si ripete sia in Regione, sia in Provincia e sia al Comune di Pescara), all'”Opificio 2016, distilliamo idee, prepariamo il futuro” incentrato sulle politiche di sviluppo, che si è svolto nell'Aurum di Pescara (ex liquorificio, tanto per richiamare etimologicamente uno «stabilimento industriale»). Un evento promosso dal gruppo consigliare regionale di Forza Italia, capeggiato da Lorenzo Sospiri, e da Provinciaprima e Pescaraprima. Neanche il “duello” Mauro Febbo-Luciano D'Alfonso (rispettivamente presidente della commissione Vigilanza e presidente della Regione), che si è tenuto nella prima sessione pomeridiana (tra gli altri, col deputato Pd Gianluca Fusilli e l'assessore regionale all'Agricoltura Dino Pepe), ha acceso gli animi, nello scontro-confronto destra-sinistra. Tanto che, se da un lato il primo ha attaccato, ricordando che «sono stati chiusi i punti nascita, ma ancora non si è usciti dal commissariamento della Sanità», il secondo ha aperto ad una collaborazione col centrodestra «per accelerare l'insediamento in Abruzzo della San Carlo patatine», riferendosi al noto gruppo alimentare milanese. «È necessario spendere le risorse a disposizione ma se D'Alfonso non la smette di girare i territori e dispensare promesse a destra e a manca non sarà possibile farlo in modo adeguato e sopratutto programmato e progettato», ha incalzato Febbo. «Esistono argomenti che ci accomunano, facciamo fronte comune», ha allora risposto il governatore, che ha aggiunto: «Se ogni cinque anni questa regione cambia amministrazione, vuol dire che qualcosa non funziona. Sono convinto che se una giunta non viene riconfermata ci sono tre elementi che non vanno: sanità, patrimonio infrastrutturale e vita delle imprese. A questo proposito, vi svelo che la San Carlo vuole insediarsi in Abruzzo». E sulla semplificazione: «Sto battagliando per far avere una sede unica alla Regione, non per fare contenti i costruttori ma per far lavorare meglio il personale. In Comune davo un'indicazione e dopo tre ore mi tornava il risultato, ora ci vogliono 32 giorni. Troppe sedi distaccate e troppa dispersione rendono difficile la verifica del lavoro». Un laboratorio «del fare», contingentato da cinque minuti massimo per ciascun intervento, in cui il centrodestra ha messo sul tavolo una serie di proposte al centrosinistra di Regione, Comune e Provincia di Pescara: soluzioni per l'acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale, in caso di morosità incolpevole; interventi a sostegno degli studenti attraverso nuove soglie Isee e Ispe per l'accesso alle borse di studio; la Nuova Pescara (fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore). Il dibattito ha toccato anche temi locali, come il porto di Pescara. E la kermesse, proprio ricalcando il modello della “Leopolda” di Firenze del centrosinistra renziano, ha riunito intorno ad una ventina di tavoli, anche un gruppo di studenti del dipartimento di Economia dell'Università d'Annunzio Chieti-Pescara e rappresentanti di associazioni di categoria. Fra gli altri, anche gli ex precari di Attiva, l'azienda che gestisce la nettezza urbana a Pescara.

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