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Data: 02/05/2016
Testata giornalistica: Il Secolo XIX
Primo Maggio, a Genova la festa del lavoro (che manca). Cgil, Cisl e Uil hanno scelto il capoluogo ligure per la Festa nazionale del Lavoro, con corteo da piazza della Vittoria e comizio a De Ferrari

Primo maggio a Genova: Cgil, Cisl e Uil insieme: «L’Italia riparte da qui» Roma, il Concertone per Giulio Regeni Roma, il Concertone per Giulio Regeni. Sul palco anche gli Skunk Anansie Primo Maggio, pioggia e tensione al corteo di Torino Primo Maggio, pioggia e tensione al corteo di Torino
Ma perché il primo maggio è il Primo Maggio?
Disoccupazione in calo a marzo: 11,4%, il minimo dal 2012
Inail: «Nel 2015 è tornato a crescere il numero di morti sul lavoro»

Le parole dei sindacati a De Ferrari
Nel capoluogo ligure, la Festa del Lavoro si è poi conclusa sotto la pioggia: durante gli interventi finali dei leader sindacali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, molti dei partecipanti al corteo hanno lasciato piazza De Ferrari per trovare riparo sotto i portici di via Venti Settembre.

Ma «la pioggia non ci ferma, siamo in piazza a resistere contro quello che si sta portando avanti nel mondo, in Europa e in Italia», ha detto dal palco il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, aggiungendo che «bisogna rifare l’unità sindacale nel nostro paese», argine «al liberismo sfrenato con cui ci possono fregare». Poi un messaggio per Confindustria: «Abbiamo fatto una proposta sui contratti, sono loro che non sanno cosa fare e cercano di resistere», così «come il governo non rinnova i contratti del pubblico impiego»; in particolare, il ministro Poletti, con cui «le ho provate tutte, ho cercato il dialogo, ma ti dico una cosa: siamo disposti a discutere anche in piedi con il ministro del Lavoro, ma non in ginocchio». Infine, sulle pensioni e sull’attesa per i rinnovi del contratti nel pubblico impiego: «È un governo illegale, non rispetta neanche le sentenze», ma «noi non ci fermeremo, non ci rassegneremo».

La leader della Cgil, Susanna Camusso, ha iniziato l’intervento commentando i dati sulle morti sul lavoro : «Numero intollerabile. Basta con il risparmio, in tutti i luoghi di lavoro dobbiamo essere intransigenti sulla sicurezza, no a subappalti e partite Iva, “voucher”, senza sicurezza nei cantieri e negli appalti»; se invece si continua con i risparmi sulla sicurezza, «è un omicidio, e come tale va chiamato». Quanto al lavoro, «il paese non riparte, e la disoccupazione c’è ancora, Renzi non deve stupirsi: siamo in piazza e ci torneremo», se non arrivano risposte, dai contratti alle pensoni: «Siamo stufi, siamo pronti a discutere e da tempo, quello che non abbiamo è un interlocutore che pensi che il valore del lavoro sia al centro, alla base dello sviluppo». Al premier, la Camusso ha ricordato le norme che hanno alimentato precarietà e che, ha detto, «lui stesso criticava»; Norme varate da «quelle stesse maggioranze che oggi garantiscono questo Governo. Forse Renzi dovrebbe farsi qualche domanda su come si è determinatala precarietà che c’è oggi nel Lavoro. Renzi aveva detto che avrebbe dato lavoro e prospettive ai giovani. Allora gli chiediamo: il lavoro è un voucher? Il futuro è un voucher con cui i caporali comprano il lavoro?».

Quanto alla leader della Cisl, Annamaria Furlan, ha detto che «vogliamo un’Italia diversa: il governo italiano deve pensare innanzi tutto al valore del lavoro. Le grandi riforme che vogliamo sono quello che mettono al centro il lavoro e la dignità per il lavoro in un paese dove ogni giorno muoiono 3 persone per il lavoro ». Sotto accusa i “voucher”: «Non è così che si crea dignità e sicurezza, per creare del lavoro abbiamo bisogno di investimenti, quelli veri, pubblici e privati. A partire dalle infrastrutture, già questo basterebbe». Infine, le pensioni: «Non ci interessano le buste arancioni , vogliamo le busta paga. E vogliamo un paese dove non si muoia a 65 anni sulle impalcature. Un paese dove i lavoratori anziani possano andare in pensione e lasciare il posto ai giovani. Così si crea speranza».

Il saluto del presidente Mattarella
Un «saluto» ai lavoratori riuniti a Genova «nella tradizionale manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil» e «un augurio pieno di affetto alle migliaia di giovani che festosamente si ritroveranno a Roma per il «“Concertone” di San Giovanni» : con questi pensieri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiuso l’intervento al Quirinale in occasione del primo maggio.

Toti: «Il paese non riparte»
«Il paese cresce di uno zero virgola, quindi francamente non riparte. Qualunque economista sentiate, vi dirà che con queste percentuali e i nostri meccanismi del lavoro difficilmente si crea nuova occupazione. Certo: meglio uno zero virgola in più che uno in meno. Ma da qui a cantare vittoria e a mettersi le piume del pavone, ce ne vuole»: così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, durante il suo intervento in piazza De Ferrari per la manifestazione nazionale del Primo Maggio.

Via ai comizi, la Camusso col nastro per Regeni
Poco prima delle 12, il corteo è arrivato in piazza De Ferrari: la decisione delle segreterie nazionali di svolgere le celebrazioni a Genova testimonia la «grande attenzione che c’è nei confronti di un territorio che più di altri ha subìto gli effetti della crisi e che stenta a ripartire», come hanno più volte ribadito i leader di Cgil, Cisl e Uil.

Prima dei comizi di Susanna Camusso, Carmelo Barbagallo e Annamaria Furlan, gli interventi dei rappresentanti del Sindacato Pensionati e dei delegati sindacali di Ilva e del pubblico impiego; al saluto dal palco al presidente della Regione, Giovanni Toti, sono partiti alcuni fischi.

Durante il corteo, la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha annodato al foulard rosso un nastro di colore giallo con la scritta, a mano, “#verità per Giulio Regeni”.


Il dettaglio del nastro giallo indossato da Susanna Camusso
Spavento per lo scoppio dei fumogeni
Intorno alle 11.30, alcuni boati, come di alcuni forti petardi, hanno creato momenti di apprensione in piazza De Ferrari: si è velocemente poi compreso che si è trattato solo dell’esplosione di alcuni fumogeni di colore rosso, amplificati dai portici di via Venti Settembre; da piazza De Ferrari, dove si è radunato il corteo per i comizi finali, l’iniziativa è stata “commentata” da fischi e brevi proteste.

Le parole dei leader dei sindacati
Prima della partenza della manifestazione, la leader della Cisl, Annamaria Furlan, ha detto che «al governo mandiamo un messaggio molto chiaro: si occupi del lavoro. Per gli italiani, il vero tema centrale è questo», dunque quello del 2016 è un Primo Maggio «all’insegna del lavoro che manca, per chi ha paura di perderlo, e per chi vorrebbe andare in pensione per lasciare posti di lavoro ai giovani»; il tema è chiedere «centralità del lavoro e delle azioni per il lavoro, misure fiscali per il lavoro e la crescita, una riforma delle pensioni che dia speranza ai giovani».

Parole simili, sempre da piazza della Vittoria, da parte del leader della Uil, Carmelo Barbagallo: «Noi siamo un sindacato di proposta, ma quando non ci sono risposte... c’è la protesta», anche perché «il paese non è ripartito, ma è ancora fermo in stazione e c’è il rischio che quando partirà andrà su un binario morto»; dunque, per il Primo Maggio «più che festeggiare dobbiamo impegnarci perché finalmente ci siano proposte per la ripresa».

Quanto a Susanna Camusso, leader della Cgil, anche lei ha ribadito che «è un Primo Maggio all’insegna del lavoro, del lavoro di cui abbiamo bisogno: il “balletto” sui dati fa sembrare che tutto vada bene, ma il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie. Il paese non si fa ripartire abbassando i salari», invece «servono investimenti: spendiamo 18-19 miliardi per la decontribuzione, ma abbiamo una crescita da prefisso telefonico. Se quelle stesse cifre fossero state spese per un serio piano del lavoro, avrebbero dato ben altri risultati». Quanto alle pensioni: «Non si possono fare interventi spot».

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