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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Protesta del Tpl, senza stipendio da 2 mesi Caos traffico: Monte Mario è rimasta isolata

Ancora due mesi senza stipendio. Sale la tensione tra i lavoratori della Tpl Roma, l’azienda che gestisce il 20% della rete di trasporto pubblico locale. Al momento un terzo dei 1800 dipendenti non sta andando al lavoro, recapitando un certificato di malattia dietro l’altro; gli altri, ieri riuniti in assemblea al deposito di via Costi alle 4 di mattina prima di prendere servizio, hanno deciso di mettersi ugualmente alla guida dei bus in attesa degli esiti di un incontro che si è svolto nel pomeriggio in prefettura con azienda, Comune e sindacati. Non sono mancati i disagi per gli utenti, con intere zone della città rimaste senza autobus. «Oggi (ieri, ndr) la zona di Monte Mario alta - ha denunciato Valerio Barletta, presidente del XIV Municipio - è praticamente rimasta senza collegamenti bus. Bisogna garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, in particolare in periferia». Il sito di Roma mobilità per tutto il giorno ha avvisato di «possibili disagi sui bus di Roma Tpl con la cancellazione di corse su alcune tratte», elencando un centinaio di linee e precisando che «nessun collegamento, comunque, sarebbe completamente fermo». Già a novembre il trasporto Tpl era rimasto fermo perché gli stipendi non arrivavano.
LA TENSIONE

Oggi la situazione potrebbe precipitare ulteriormente, dal momento che dal tavolo di ieri in via IV novembre sarebbero arrivate notizie tutt’altro che rassicuranti. A bloccare l’erogazione dei pagamenti da parte del Comune all’azienda (il subcommissario Ugo Taucher ha garantito la regolarità del mandato di pagamento trimestrale dei 7 milioni di euro mensili stabiliti dal contratto di servizio) vi sarebbe una serie di contenziosi interni a Tpl difficili da superare. A partire da un pignoramento vantato da Breda Marinibus per circa 20 milioni. In poche parole i soldi erogati dal Campidoglio rimarrebbero fermi in Tesoreria perché bloccati da questo pignoramento. Roberto Ricci (Cisl) ha chiesto la rescissione del contratto con la Tpl «per interruzione di servizio», proposta fortemente sostenuta dagli altri sindacalisti presenti (Cgil, Uil, Ugl, Usb, Orsa, Sul, cambia-menti, Faisa e Fast). Resta confermato lo sciopero di 4 ore, dalle 8,30 alle 12,30, indetto per venerdì.

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