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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Per non cadere Brucchi cambia la giunta. Tutti d’accordo con la discontinuità invocata da Di Sabatino, si va verso la riduzione a sei assessori e nomi nuovi

TERAMO «La quadra c'è». Il sindaco Maurizio Brucchi, al termine di tre ore di confronto con gli alleati, sintetizza così le prospettive di soluzione della crisi in Comune. Nel suo ufficio i rappresentanti delle cinque forze che ancora lo sostengono dopo l'uscita dalla maggioranza di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale e di "Al centro per Teramo" arrivano alle 19.30. L'unico a presentarsi da solo è Domenico Narcisi, capogruppo della lista civica del sindaco che dunque ha in Brucchi il suo referente privilegiato. Le altre quattro sono coppie che affiancano esponente politico a rappresentante in consiglio. La componente numericamente più forte in aula è rappresentata da Paolo Gatti e Maurizio Salvi di "Futuro in", mentre l'Ncd schiera il deputato Paolo Tancredi e Pasquale Tiberii, Forza Italia si affida al coordinatore provinciale Vincent Fanini e al capogruppo Italo Ferrante e "Teramo soprattutto" all'accoppiata Alfonso Di Sabatino Martina e Giacomo Di Pietro. A tutti il sindaco fa una premessa chiara. «Non mi dimetto: se qualcuno non vuole andare avanti, deve dirlo ai cittadini». Da qui partono le valutazioni dei rappresentanti delle cinque forze politiche che in consiglio al momento esprimono diciassette consiglieri, uno solo in più rispetto alla soglia che divide la maggioranza dall'opposizione. Brucchi vuole ascoltare quello che in parte era emerso già nel corso dell'infruttuosa verifica di Natale scorso. Sul tavolo infatti ci sono le condizioni poste da "Teramo soprattutto" che con tre consiglieri è l'ago della bilancia per la soluzione della crisi. Maggiore responsabilizzazione degli assessori e soprattutto ridimensionamento della giunta e revisione degli aspetti gestionali vengono elencati da Di Sabatino Martina come aspetti preminenti per il rilancio della coalizione. A differenza di tre mesi fa, stavolta sembra che le sue sollecitazioni trovino terreno più fertile. Il dibattito è lungo, articolato ma, evidenzia Brucchi a fine riunione, «sereno e proficuo». E' il risultato che il primo cittadino si aspettava. «Tutti sono d'accordo nel voler continuare il percorso», spiega, «ma c'è bisogno di un cambio di passo caratterizzato anche dalla ridefinizione dell'assetto». Brucchi esprime in altre parole l'esigenza, a questo punto condivisa dagli alleati, di una «discontinuità politica e amministrativa» evocata anche nel corso dell'ultimo consiglio comunale. Le parole cambiano, ma il concetto resta lo stesso: al fianco del sindaco ci sarà una nuova giunta. La modifica dell'assetto, o la discontinuità che dir si voglia, passerà attraverso la riduzione del numero degli assessori e la sostituzione di diversi nomi. A quanto pare su questo non c'è stato nulla da ridire soprattutto da parte di Gatti e Salvi, a cui fa riferimento il gruppo che esprime quasi la metà della giunta con quattro assessorati su nove, e da Tancredi e Tiberii che di posti nell'amministrazione ne occupano tre. I nuovi possibili equilibri saranno esaminati lunedì prossimo, quando il tavolo politico tornerà a riunirsi. Non sono esclusi neppure contatti con i fuoriusciti di Fdi-An e “Al centro per Teramo” nei confronti dei quali ieri è emersa l'intenzione di riprendere rapporti che, in una catarsi generale, potrebbe ricompattare l'intero schieramento elettorale che ha sostenuto Brucchi nella ricandidatura a sindaco due anni fa. In ogni caso i tempi della trattativa, secondo quanto annunciato dal sindaco, saranno brevi. In attesa della prossima riunione, durante la quale si entrerà nel merito del riassetto condiviso da tutti i presenti ieri sera, Brucchi resterà a disposizione per chiarimenti con singoli gruppi o delegazioni di partito. Il cerchio dovrebbe chiudersi, dunque, al massimo entro due settimane quando la nuova giunta sarà pronta per il varo che coinciderà con l'approdo in consiglio del bilancio di previsione da approvare per legge non più tardi del 31 maggio. L'esito del confronto avviato ieri non si può dare per scontato ma Brucchi è ottimista. «Tutte le forze hanno manifestato senso di responsabilità», conclude il primo cittadino, «volevo sapere se c'erano le condizioni per andare avanti e la risposta è stata positiva».

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