Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.579



Data: 04/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Scioperi Atac, rivolta contro le regole. L’Authority: « Noi andremo avanti». La Filt Cgil «Per noi però la proposta è irricevibile»

Le nuove regole sugli scioperi dei trasporti nella Capitale mandano in fibrillazione i sindacati. Dalla Cgil alla pasionaria Atac Micaela Quintavalle, le organizzazioni dei lavoratori si scagliano contro le norme proposte dal Garante degli scioperi, anticipate dal Messaggero, che prevedono paletti molto più stringenti per i lavoratori con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi per gli utenti. L’Authority però non arretra di un millimetro: «Andiamo avanti con la riforma - fa sapere il capo di gabinetto, Giovanni Pino - Incontreremo i sindacati nei prossimi 15 giorni, ma l’impianto della nuova regolamentazione non cambierà».
La proposta notificata due giorni fa all’Atac prevede che alcune categorie di dipendenti siano obbligate a lavorare durante le agitazioni (dai tecnici degli impianti elettrici ai lavoratori delle centrali operative), mentre i conducenti di bus e metro dovranno rientrare al lavoro molto prima della fine dello sciopero (fino a due ore in anticipo) per garantire l'immediata riattivazione delle corse.
IL FRONTE DEL NO
Le modifiche però, come prevedibile, non sono piaciute ai sindacati, che avevano già rifiutato una proposta di accordo simile inoltrata dai vertici della municipalizzata. E proprio il fatto che «i rappresentanti sindacali abbiano dichiarato di non condividere, neppure parzialmente, la nuova ipotesi», ha convinto l’Autorità a intervenire in autonomia. «Per noi però la proposta è irricevibile - ha subito attaccato la Fit Cgil - Chiaramente ora ci saranno tutti i tempi previsti e faremo le nostre valutazioni». Secondo Micaela Quintavalle, l’autista leader del sindacato Cambia-menti, addirittura ci troveremmo di fronte a una «dittatura. Ci sono tentativi ripetuti di impedire ai lavoratori di far valere la loro voce. Se l'autoferrotranviere sciopera è perché viene maltrattato altrimenti tutto ciò non accadrebbe. Chiediamo solo il giusto recupero psicofisico e la giusta retribuzione». Secondo l’Ugl, sindacato con pochissimi lavoratori iscritti ma molti scioperi convocati, «questa è materia non è della Commissione di garanzia, ma del parlamento».
«NESSUN PASSO INDIETRO»
L’Authority però tira dritto, nella convinzione che «dobbiamo adeguare i trasporti di Roma alle altre città italiane». Si chiede sempre il capo di gabinetto dell’Autorità, Giovanni Pino: «Ma come è possibile che a Milano, e anche a Napoli, i treni riprendano a viaggiare appena finisce lo sciopero, mentre solo a Roma bisogna aspettare almeno una o due ore in più?». Insomma, il messaggio è chiaro: l’andazzo deve finire. «Questo provvedimento non è lesivo verso i lavoratori. Ma intende tutelare i diritti degli utenti. Certi sindacati dovrebbero capire che il diritto di sciopero non è senza limiti, ma deve essere contemperato con altri diritti costituzionalmente garantiti, come quello alla mobilità».
L’Autorità non cerca polemiche. Nei prossimi giorni verranno convocati i sindacati, che potranno presentare delle osservazioni entro 2 settimane. Da quel momento in poi, entro altri 20 giorni, il Garante dovrà intervenire rendendo esecutiva la nuova regolamentazione.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it