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Pescara, 25/07/2024
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Data: 04/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lolli, il superlavoro del numero due «Si riparte dal lavoro». Da una vertenza all’altra, il vice-presidente si scopre front-man «Fusilli fa una vita tranquilla? Io ho scelto e non sono pentito»

L’AQUILA Per incontrare “l’uomo delle vertenze” bisogna infilarsi tra un’assemblea sindacale e un incontro con i lavoratori. Vive così il vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, dal 19 giugno di quasi due anni fa, da quando, cioè, ha scelto l’Abruzzo al posto del Parlamento: «Gianluca Fusilli (deputato in sua sostituzione, ndr) fa una vita più tranquilla? Non sono affatto pentito. Ho fatto altre esperienze amministrative, ma non in maniera così diretta. Mi mancava e mi sta prendendo molto». D’altronde mai la giunta aveva designato un “front-man” in questo ambito: «Seguo in prima persona tutto, mentre prima lo facevano i funzionari - dice Lolli -. Ho fatto una scelta precisa, anche grazie alla sensibilità di D’Alfonso che ha scritto una delega precisa: è un dovere, non si lasciano soli pezzi di società essenziali che invece in questi anni se la sono dovuta cavare alla “fai tu”. Ci sto mettendo tutto me stesso, dicendo sempre le cose come stanno: a questa età non riesco a dire bugie». C’è anche una ragione più strategica: «L’industria rappresenta un pezzo decisivo del futuro. Bisogna difendere ciò che c’è, metro per metro. E poi spingere molto sugli apparati che hanno retto».
LA SITUAZIONE
«La crisi ha toccato duro - analizza Lolli - tra le medie e grandi imprese. Anche pezzi d’alta gamma: Brioni, Canali, Thales Chieti. L’altra criticità riguarda il sistema della piccola e piccolissima impresa (il 93% in regione ha meno di 9 dipendenti, ndr), in affanno soprattutto per le difficoltà enormi di accesso al credito. E c’è ancora poca ricerca all’interno del sistema regionale». Ma c’è, fortunatamente, chi traina: «L’automotive va in un modo spettacolare, nel nucleo industriale di Lanciano non c’è più posto. Ci sono anche parecchi investitori che si stanno offrendo per venire qui. Il chimico-farmaceutico va altrettanto bene. Spazio e Ict fenomenale. L’agro-alimentare ha retto».
I RISULTATI
«Potendo fare affidamento su sindacati e Confindustria, dei quali non posso che parlare bene, abbiamo risolto molte situazioni. Penso a LFoundry, 700 esuberi dichiarati due anni fa: oggi va molto bene. Penso a Burgo, vertenza per me simbolica. Si è partiti dalla chiusura: con un lavoro mastodontico siamo ora alla decisione di ripartire attraverso la riconversione sul cartone. Ci sono altre decine di casi. Il metodo? Fondi comunitari a fronte di progetti industriali credibili».
IL FUTURO
C’è poi il cambio di mentalità: «Ci tengo tantissimo: abbiamo messo insieme aziende, Università e centri di ricerca, facendoci guidare dall’Ue. Dai tavoli di lavoro si è scelta la sostenibilità come asse di sviluppo strategico: torneremo in Fater a giugno e presenteremo la carta della sostenibilità». Segnali di fiducia anche per L’Aquila: «Stanno arrivando tantissimi progetti. A quelli presentati (finanziati con il 4% dei fondi per la ricostruzione, ndr) che procedono spediti (Lolli cita gli esempi dell’americano Panoz e l’accordo di programma con il governo sul progetto della materia oscura) ce ne sono altri: uno che riguarda Ansaldo e l’auto senza guidatore; uno sulla stampante 3D con un player nazionale e Dompé per le etichettature intelligenti. Stiamo anche elaborando una strategia di sviluppo nel settore dei call center». Chiusura, inevitabile, con la politica: dall’asse «saldo» con D’Alfonso («Veniamo da mondi diversi e abbiamo approcci diversi, ma siamo complementari e io do un senso alle gerarchie») alla possibile candidatura a sindaco: «L’Aquila perderebbe una postazione importante in Regione, ma se ci sarà una richiesta in tal senso vedremo».

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