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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Nozze tra Ferrovie dello Stato e Anas disco verde dal vertice Delrio-Padoan.

ROMA Il matrimonio tra Fs e Anas è sulla rampa di lancio e sarà celebrato entro l’anno. Ieri il governo ha dato una nuova accelerata al progetto con il vertice tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e quello delle Infrastrutture, Graziano Delrio. L’obiettivo - hanno detto dopo il summit - è quello di creare una sorta di polo nazionale delle infrastrutture o, come lo definisce l'esecutivo, «un gruppo infrastrutturale di respiro internazionale», capace di fare massa critica e dunque di competere nelle gare all'estero con i big del settore.
Già nei piani industriali che stanno mettendo a punto gli amministratori delegati di Fs e Anas, Renato Mazzoncini e Gianni Vittorio Armani, si vedrà come verrà strutturato il nuovo colosso. Prima di convolare a nozze l’Anas, in particolare, uscirà dal perimetro pubblico. Avrà quindi autonomia finanziaria e non peserà in alcun modo sulle Ferrovie, destinata alla quotazione. L'uscita dal settore pubblico permetterà allo Stato di ridurre di circa 2 miliardi il peso delle partecipazioni soggette alle regole di Bruxelles e, allo stesso tempo, consentirà di privatizzare Anas e, in prospettiva, di quotarla in Borsa. Cambierà, come detto, il sistema di finanziamento dell’Anas: non più trasferimenti diretti da parte del Tesoro, ma un prelievo sulle accise già esistenti sulla benzina. In questo modo il costo di gestione non ricadrà più su tutti i cittadini che pagano le tasse, ma solo su quelli che utilizzano i mezzi di trasporto e quindi le strade gestite dalla società. Con il ministero dei Trasporti verrebbe poi siglato una sorta di contratto di programma sul modello Atlantia-Autostrade.
IL PIANO
Con ogni probabilità la società che gestisce le strade nazionali entrerà nell'orbita dei treni grazie ad un aumento di capitale di Ferrovie, che avverrà tramite il conferimento dell'Anas da parte dello Stato. L’operazione voluta da Palazzo Chigi, come spiegato dal ministro Delrio al Messaggero, si chiuderà entro l’anno e risponde ad una concezione del trasporto basato sulla mobilità integrata. In altre parole Anas e Ferrovie, una volta unite, gestiranno le grandi reti infrastrutturali del Paese, rotaie e strade, garantendo non solo la manutenzione ma i piani di sviluppo. Il tutto secondo una regia unica e una visione strategica per incrementare l’intermodalità. Con l’integrazione verranno anche ridotti notevolmente i costi e, almeno nelle intenzioni, accentrati i controlli anti corruzione.

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