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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Taglio dei vitalizi. Politici tutti contrari alla proposta-Boeri. Anche in Abruzzo non piace l’idea del presidente Inps «Ma lui che ne sa? Noi i contributi li abbiamo versati». L’ex senatrice socialista Marinucci: si occupi piuttosto delle pensioni dei giovani

PESCARA Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ascoltato l'altro ieri alla Camera dei deputati sui progetti di riforma dei vitalizi, ha sostenuto che per risanare le casse dell'istituto previdenziale occorrerebbe anche una sforbiciata per le pensioni percepite dagli ex parlamentari e consiglieri regionali. Pronta la levata di scudi che, dopo quella della Camera dei deputati, arriva anche da ex deputati e consiglieri regionali. A Boeri - che giovedì scorso aveva sottolineato che i 2600 vitalizi erogati ad ex deputati e senatori costeranno 193 milioni di euro nell'anno in corso e che se i vitalizi fossero calcolati tutti con i criteri in vigore per gli altri lavoratori (col sistema contributivo), ci sarebbe un risparmio di 76 milioni di euro all'anno, ovvero del 40% circa - replica, tra gli altri, l'ex deputato del Psi, Piero D'Andreamatteo. «Ma Boeri che ne sa?», sbotta l'ex esponente del garofano, che, oltre ad essere stato deputato per due anni, dal 1992 al 1994, è stato anche consigliere regionale dal 1980 al 1991, assessore regionale sotto le giunte di Mattucci e Salini, e segretario, per tre anni (dal 1977 al 1980), del Psi pescarese. «Boeri», rimarca D'Andreamatteo, «deve limitarsi a fare il suo mestiere, che è quello di presidente dell'Inps». Insomma, nessuno sconfinamento: è questo l'invito di D'Andrematteo, al noto economista della Bocconi. Una replica, quella di D'Andreamatteo - che oltre ai 2050 euro netti mensili, come vitalizio parlamentare, percepisce altri 1500 euro al mese per gli undici anni passati in consiglio regionale - identica a quella espressa dalla Camera giovedì scorso. Ovvero, che «i nostri vitalizi sono pagati dalla Camera». Le casse dell'Inps, dunque, nel caso, non c'entrano nulla, ha voluto sottolineare D'Andreamatteo, oggi settantaduenne, il quale gode del vitalizio da 12 anni, dopo aver «versato il corrispettivo dei contributi relativi ai tre anni che mancavano alla fine della legislatura». La proposta di Boeri, il quale ha aggiunto che il sistema contributivo andrebbe applicato anche ai vitalizi dei consiglieri regionali, con un risparmio di 200 milioni all'anno, non è andata giù neanche ad un altro veterano della politica abruzzese. «A me, tutto questo non interessa», attacca subito Gaetano Novello, dal 1975 al 1995 consigliere regionale della Dc (e del Ppi), oltre ad essere stato vice sindaco a Pescara ai tempi della giunta di Giustino Di Cicco, e successivamente primo cittadino, per poco meno di un anno, negli anni '70. «E sa perché non mi interessa? Perché io ho versato più di quanto percepisco», evidenzia Novello, titolare di un vitalizio dal 1996, il quale ora percepisce 60mila euro all'anno, «di cui 28 mila se vanno in tasse. Il vero scandalo», tuona l'ex sindaco, «sono le pensioni dei dirigenti della Camera, che arrivano a 100mila euro all'anno, e non sono paragonabili a quelle di un impiegato». Poi Novello si appella anche ad una maggiore considerazione dell'attività politica. «Quanto dovrebbe valere», si chiede, «l'aver fatto realizzare, per esempio, una circonvallazione, un depuratore e un asse attrezzato?», riferendosi ad alcune opere pescaresi degli anni '70. Il M5S, intanto, con la consigliera regionale Sara Marcozzi, ha annunciato la presentazione di una legge sul taglio dei doppi vitalizi.


l’ex senatrice socialista Marinucci: si occupi piuttosto delle pensioni dei giovani
L'AQUILA Vitalizi? Un argomento complesso da affrontare con serietà, come anche quello delle pensioni. Parola di Elena Marinucci, ex parlamentare ed europarlamentare socialista e sottosegretario alla Sanità. Marinucci, lei prende il vitalizio? «Sì, sono uno di quelli che prende il vitalizio, e ne possiamo discutere quanto vuole». Cosa pensa delle considerazioni di Tito Boeri? «E' un argomento di cui si sta parlando sia in Parlamento sia nelle associazioni degli ex parlamentari. Il vitalizio grava sui bilanci di Camera e Senato e non dell’Inps. Non è la prima volta che Boeri interviene su questo aspetto e non capisco perché continui a farlo, visto che i vitalizi non hanno nulla a che fare con l'Inps. Se, poi, vuole parlarne non come presidente dell'Inps ma come docente universitario, lasci il suo incarico e ne parli da esperto. Poi c'è un discorso di merito da fare, però». Qual è? «In passato non c'era alcuna forma di risarcimento per coloro che si dedicavano alla politica e che per farlo erano costretti a lasciare il lavoro. La politica era un'attvità destinata a pochi. Un magistrato, ma anche un maestro o un professore, quando diventano parlamentari continuano a percepire lo stipendio da magistrato o da maestro o da professore; l'avvocato, il medico, il dentista, invece, no. Per mezzo dei vitalizi tutti hanno diritto a impegnarsi in politica. Il vitalizio non è un furto, è un modo di indennizzare chi si è dedicato veramente alla cosa pubblica; poi si può ridurlo e ragionare sul metodo di contribuzione, ma soltanto con riforme serie. Non si deve parlare a caso con il rischio di aggravare il fastidio verso la politica». I giovani avranno pensioni bassissime. «Io sono favorevole a un buon sistema pensionistico, perché credo nello Stato social democratico, ma eliminando le storture. Quanto ai giovani, devono pagare i contributi dei vecchi, ma se non lavorano, i vecchi non avranno più le pensioni. Di contro, non lavorando, anche i giovani non avranno mai pensioni. D'altra parte se il mondo è meno ricco, si deve fare in modo che chi non ha niente abbia magari un po' meno, ma che almeno abbia qualcosa, facendo funzionare il sistema pensionistico. E' su questo che deve lavorare Boeri».


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