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Data: 10/05/2016
Testata giornalistica: La gazzetta del mezzogiorno
Assenteismo, blitz a Foggia. 13 arresti e 7 interdizioni. In manette anche un dirigente che marcava il cartellino della moglie. Gli indagati a caccia delle telecamere nascoste

Nell’ambito di una indagine finalizzata a contrastare il fenomeno dell’assenteismo i carabinieri del Comando provinciale di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 dipendenti, tra cui un dirigente, del Comune di Foggia. Dei 20 (dipendenti degli uffici distaccati della Protezione civile - settore integrato Attività economiche al Comune di Foggia), 13 sono sottoposti agli arresti domiciliari e 7 alla misura interdittiva consistente nella sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici, per il reato di truffa ai danni dello Stato. I carabinieri hanno filmato dipendenti che, a turno, marcavano i badge di colleghi assenti.

Le misure sono state emesse dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica che ha condiviso una specifica attività d’indagine svolta dai carabinieri nei primi mesi del 2015, finalizzata a contrastare il fenomeno dell’assenteismo presso gli uffici comunali di Foggia. In pratica ogni indagato garantiva, a turno, la presenza degli assenti marcando al loro posto i badge marcatempo, fino anche ad una decina contemporaneamente.

Qualche indagato aveva sospettato la presenza di telecamere negli uffici comunali, tanto che «alcuni dipendenti alzavano la testa, prima di timbrare, per vedere se ci fossero le telecamere e uno di loro addirittura si serviva della scopa per verificare se vi fossero delle telecamere nella controsoffittatura». Lo ha detto il colonnello Antonio Catanzaro, comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, riferendo alcuni particolari dell’operazione. «Nonostante il timore e la quasi certezza di essere osservati - ha aggiunto Catanzaro - continuavano ad utilizzare questo sistema illegale di timbrature» dei cartellini.

Tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari nell’operazione anti-assenteismo dei carabinieri al Comune di Foggia, c'è anche l'ex dirigente del Servizio attività economiche del Comune, Antonio Stanchi, di 65 anni, attuale dirigente del Servizio informatico, telefonico e innovazione tecnologica dell’ente locale. Secondo l’accusa, Bianchi avrebbe in più occasioni timbrato il badge della moglie che però era assente sul posto di lavoro. In particolare, hanno riferito gli investigatori, l’indagato timbrava in entrata il cartellino marcatempo della moglie per poi andarla a prendere a casa e portarla in ufficio. In alcune occasioni la moglie non si sarebbe presentata in ufficio mail marito le avrebbe timbrato il cartellino in entrata e in uscita. Altre sei persone, oltre agli arrestati e ai dipendenti interdetti dall’attività, sono indagate nella stessa inchiesta.

IL SINDACO: COMUNE PARTE CIVILE - Il Comune di Foggia si costituirà parte civile nell’eventuale processo che dovesse scaturire dall’inchiesta e avvierà subito un’indagine amministrativa interna: lo annuncia in una nota il sindaco di Foggia, Franco Landella, dopo l’operazione anti-assenteismo al Comune del capoluogo che ha portato all’arresto di 13 dipendenti, tra i quali un dirigente, e all’interdizione dall’attività di altri sette.
Nell’esprimere «piena fiducia nel lavoro della magistratura», Landella aggiunge che i video diffusi dai carabinieri «non sembrano lasciare spazio a dubbi di sorta circa le condotte illecite» dei dipendenti indagati. Episodi che «assumono una gravità ancor maggiore perché coinvolgono un dirigente, cioè esattamente colui al quale la legge affida il compito di vigilare sulle presenze dei dipendenti del servizio che è chiamato a guidare». L’annunciata intenzione di costituirsi parte civile è motivata con la necessità di «difendere l’ente e affermare con forza la volontà di schierarci senza se e senza ma dalla parte della legalità», mentre l’indagine interna sarà "finalizzata a definire le modalità e le eventuali connivenze all’interno del personale che hanno reso possibile questo vero e proprio attentato contro la pubblica amministrazione. Mi auguro - aggiunge Landella - che, proprio per queste ragioni, l'episodio non venga adesso strumentalizzato sul piano politico».
Il sindaco sottolinea che attraverso questa vicenda "purtroppo alcune mele marce finiscono per allungare un’ombra di discredito anche sulla maggior parte del personale che, invece, compie ogni giorno il suo dovere con senso di responsabilità, appartenenza, abnegazione e sacrificio».

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