Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.579



Data: 11/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Poletti: i furbi della decontribuzione saranno puniti

ROMA Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, li ha chiamati «furbi del Jobs Act» e ha promesso di punirli severamente. Chi sono? Si tratta delle imprese che, come risulta dall'attività di verifica dell'Inps, nel corso del 2015 hanno assunto circa 100 mila lavoratori usufruendo della cosiddetta decontribuzione, ma senza averne diritto. Dunque volendo esprimersi in termini precisi non c'entra il Jobs Act in quanto tale, che ha riformato le regole giuridiche del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ma appunto l'incentivo offerto dal governo in concomitanza alle nuove regole. Incentivo che consiste nell'azzeramento, per tre anni, dei contributi a carico del datore di lavoro e che risulta molto oneroso per le casse dello Stato.
Perché la decontribuzione è stata usata in modo illegittimo? Perché la legge che l'ha istituita prevede una serie di vincoli: ad esempio richiede che il neoassunto non abbia avuto nei sei mesi precedenti un contratto di lavoro a tempo indeterminato: questo chiaramente per evitare che le nuove assunzioni siano in realtà vecchie posizioni lavorative mascherate. I controlli dell'Inps hanno evidenziato circa 600 milioni di sgravi percepiti - senza diritto - in relazione a questi 100 mila lavoratori. 500 milioni non sono stati ancora erogati, mentre altri 100 dovranno essere recuperati. Il ministro Poletti, nell'annunciare che «chi ha sbagliato verrà duramente colpito» ha ricordato che nel 2015 sono stati agevolati oltre un milione e quattrocentomila mila contratti: i 100 mila rappresentano quindi una quota significativa ma comunque limitata.
I CONTROLLI
L’azione di controllo dell’Inps ha comunque innescato una serie di reazioni. La polemica è rovente perché si connette con quella relativa ai risultati dell’azione di governo. Più volte, l’esecutivo ha genericamente attribuito all’effetto del Jobs Act il merito dell’incremento di oltre 300 mila occupati registrato dall’Istat nel corso del 2015. È stato fatto notare però che questo incremento poteva dipendere dal potente incentivo ad assumere offerto con la decontribuzione piuttosto che dalle regole meno stringenti in materia di lavoro. Palazzo Chigi ha risposto che la decontribuzione era stata pensata come temporanea per accompagnare l’applicazione della nuova normativa. Dall’opposizione, ieri Renato Brunetta ha invitato il presidente del Consiglio a venire a riferire in Parlamento su quello che ha chiamato «l’imbroglio del Jobs Act». Piuttosto diversificate le opinioni dei sindacati. Se da una parte la Cisl difende gli incentivi pur sollecitando i controlli, la numero uno della Cgil Camusso ha invece parlato di «soldi regalati a pioggia» e il segretario della Uil Barbagallo di «riciclaggio di posti di lavoro».
STRETTA SUI VOUCHER
Il ministro Poletti ha poi annunciato due iniziative per i prossimi giorni. I voucher usati per i versamenti contributivi di prestazioni lavorative occasionali, al centro delle critiche per i possibili abusi, diventeranno tracciabili attraverso appositi sms inviati dai datori di lavoro. La stretta è attesa entro una decina di giorni. E il 20 maggio dovrebbe anche partire la sperimentazione del lavoro part time per i dipendenti vicini all’età della pensione.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it