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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Soget, processate Sospiri e Mazzocca» La procura chiede il rinvio a giudizio per abuso dei politici regionali, coinvolto anche il direttore della società di riscossione

I tre magistrati che hanno diretto le indagini hanno sollecitato il dibattimento anche per Monaco e un funzionario della Soget ma le accuse più gravi sono già tutte cadute

PESCARA In quattro rischiano il processo per l'inchiesta sulla Soget e presunti crediti inesigibili del Comune di Pescara per 36 milioni di euro. La procura ha, infatti, presentato la richiesta di rinvio a giudizio a carico del sottosegretario della giunta regionale, in quota Sel, Mario Mazzocca, del capogruppo di Forza Italia alla Regione, Lorenzo Sospiri, di Gaetano Monaco e Domenico Ludovico, rispettivamente direttore generale della Soget di Pescara e responsabile del settore esecutivo della società. Le indagini della squadra mobile e del corpo forestale, coordinate dai pm Gennaro Varone, Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, miravano ad appurare come lavorava la società che si occupa di riscuotere le tasse sui rifiuti, sulla casa e le multe e se i debitori con incarichi politici siano stati agevolati. Una vicenda che inizialmente aveva destato un certo clamore, dopo la lista di 523 politici abruzzesi trovata in un computer. Nel corso dei mesi, però, il caso si è sgonfiato e, infatti, il numero delle persone coinvolte è rimasto invariato. Allo stesso tempo, anche alcuni reati contestati sono scomparsi: nella fase delle indagini era già caduta l'ipotesi di corruzione formulata nei confronti di Mazzocca e Monaco. A questo si aggiunge ora un ulteriore alleggerimento dei fatti che il 27 ottobre passeranno al vaglio del gup Antonella Di Carlo. Rispetto all'avviso di conclusione delle indagini, Ludovico esce dalla vicenda Mazzocca, mentre per Monaco cade l'ipotesi di falso ideologico. Per il direttore della Soget cadono anche le accuse di truffa e tentata truffa relative agli accadimenti che vedono protagonista Sospiri. La vicenda è caratterizzata da due episodi di presunti favoritismi: il primo a beneficio del sottosegretario regionale e il secondo a beneficio del capogruppo di Forza Italia. Tutti gli imputati sono accusati di abuso d'ufficio in concorso, con Monaco e Ludovico che devono rispondere anche di falso ideologico in concorso per la questione riguardante Sospiri. Relativamente alla posizione di Mazzocca, che aveva un debito di 22.300 euro nei confronti dell'Aca, Monaco avrebbe disposto, nel 2014, per «mere ragioni di favoritismo», la cancellazione dell'ipoteca iscritta su un immobile di Caramanico, con la motivazione di «definizione del debito». Il direttore della Soget, inoltre, è accusato di aver disposto, «ancora indebitamente, la sospensione della prosecuzione delle procedure esecutive finalizzate alla riscossione del credito» e di aver disposto che «venisse tenuta ferma, sottraendo, di fatto, Mazzocca alle procedure esecutive, consentendogli di restare inadempiente» e procurandogli un ingiusto vantaggio patrimoniale. Mazzocca viene ritenuto «l'istigatore e il beneficiario» di quanto disposto dalla Soget in suo favore. Le vicende di Sospiri, relative al periodo 2013-2014, riguardano le procedure di pignoramento dei compensi della Regione al consigliere regionale per due crediti, uno di 2.473 euro e l'altro di 10.931 euro, per sanzioni al Codice della strada e tributi comunali non versati. Il consigliere regionale avrebbe sollecitato dei provvedimenti in suo favore e la Soget avrebbe disposto la revoca dei pignoramenti. Sempre secondo i pm, Monaco e Ludovico avrebbero consentito «immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri, in mancanza di istanza di rateizzazione proveniente dall'interessato». L'unico scopo, per i sostituti procuratori, sarebbe stato quello di consentire al politico «di non pagare alcunché e di restare inadempiente, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale». A Sospiri viene contestato anche di aver attestato il falso al Comune di Pescara sulla permanenza della sua residenza anagrafica.

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