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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Soget, chiesto il processo per Mazzocca e Sospiri

Arriva la richiesta di processo per i protagonisti del cosiddetto scandalo Soget: quello sui presunti crediti inesigibili del Comune di Pescara. Una richiesta di rinvio a giudizio che porta la firma dei pm Anna Rita Mantini, Mirvana Di Serio e Gennaro Varone, che esce però piuttosto ridimensionata rispetto alle originarie accuse. Molti reati, anche piuttosto gravi, sono caduti come ad esempio la truffa e la corruzione e restano in piedi soltanto l’abuso d’ufficio e il falso. Il procedimento riguarda l’attuale sottosegretario regionale Mario Mazzocca (Sel), il consigliere regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) e i due personaggi ai vertici della Soget: il direttore generale Gaetano Monaco e il responsabile del settore esecutivo Domenico Ludovico.
LE ACCUSE
Le contestazioni a carico dei funzionari Soget riguardano appunto due episodi che interessavano direttamente Mazzocca e Sospiri. Il primo, al quale è stata cancellata l'iniziale accusa di corruzione, deve rispondere di abuso d'ufficio in concorso con Monaco. «Agendo per mere ragioni di favoritismo verso Mazzocca (secondo prassi aziendale per la quale i debitori aventi incarichi politici vanivano tenuti indenni da procedure esecutive) - si legge nell’imputazione - Monaco, per il tramite di Ludovico, disponeva la cancellazione dell’ipoteca iscritta su un immobile di Caramanico Terme, con la motivazione“per definizione del debito”, formula utilizzata dalla Soget nei casi di sgravio, sospensione della riscossione» e via dicendo, «in realtà - scrivono i magistrati - mancando le suddette condizioni legittimanti».
PRATICHE CONGELATE
I vertici Soget avrebbero dunque favorito in ogni modo Mazzocca anche disponendo che la sospensione venisse “tenuta ferma”, «sottraendo di fatto Mazzocca alle procedure esecutive e consentendogli di restare inadempiente al pagamento dei corrispettivi dovuti». I debiti di Mazzocca si riferivano a pagamenti nei confronti del servizio acquedottistico, e dunque dell’Aca.
IL GIALLO DELLE RATE
Quanto a Sospiri, accusato di abuso ma anche di falso, Monaco e Ludovico si sarebbero adoperati per fargli ottenere la revoca del pignoramento per una serie di multe non pagate pari a circa 2.400 euro. «A fronte della permanenza dell’iscrizione a ruolo dei debiti suddetti - scrivono i pm - i due assentivano immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri, in mancanza di istanza di rateizzazione proveniente dall’interessato... con l'unico scopo di consentire a Sospiri di non pagare alcunché e di restare inadempiente, così intenzionalmente procurando allo stesso un ingiusto vantaggio patrimoniale». Sospiri deve rispondere anche di falso per non aver dichiarato il cambio di residenza e non cadere nella prevista «incompatibilità per ricoprire la carica di consigliere comunale presentata in data 23/11/2013».
Monaco e Ludovico, oltre all’abuso d’ufficio, devono rispondono anche di falso in relazione alla inesistente istanza di rateizzazione del debito di Sospiri. Di questo procedimento si discuterà davanti al giudice per l’udienza preliminare, Antonella Di Carlo, il prossimo 27 ottobre.

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