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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/05/2016
Testata giornalistica: Corriere della Sera
«Il mio Frecciarossa socialista» La lotta di classe di Enrico Rossi. In un post su Facebook il governatore della Toscana punta il dito sull’affollamento delle carrozze standard: «Bisogna ridistribuire i posti sui vagoni per fare stare tutti meglio e più comodi»

FIRENZE - Dopo la locomotiva di Francesco Guccini, «lanciata a bomba contro l’ingiustizia» di quel «treno pieno di signori», anche il Frecciarossa deve diventare socialista. È il governatore Enrico Rossi, con un post sul suo profilo Facebook intitolato «per una freccia davvero rossa» , a lanciare la provocazione-manifesto politico, raccontando le differenze tra la prima e la seconda classe sui binari, mentre è in viaggio su un treno Alta Velocità.
Seconda classe
«Sono in treno in classe standard, quella di base, piena di persone e bagagli — racconta — tutto bene: sono su un Frecciarossa ad alta velocità per niente paragonabile alle ristrettezze e ai disagi di molti treni regionali. Quello che indigna è il fatto che, a fronte dell’affollamento in classe standard, più della metà del treno sia quasi vuoto, riservato ad altre tre classi, premium, business e executive, e che si vada dai 68 posti in un vagone standard ai soli 8 nel vagone executive, per lo più vuoti. Non vi sembra uno spreco, un’ esagerazione e allo stesso tempo un’ingiustizia? A me sì. Sono certo che se facessimo un conto si scoprirebbe che il biglietto alle classi più alte lo paghiamo in buona parte noi che viaggiano in standard con i nostri biglietti».
«Treno socialista»
Qual è il motivo di questa sproporzione tra le diverse classi su un treno Alta Velocità? Secondo il governatore non ci sono dubbi, «questo avviene anche nella società in generale, dove ha trionfato il capitalismo liberista e finanziario. Per questo sono convinto che la cura giusta vada trovata negli ideali socialisti che hanno a cuore l’eguaglianza e la solidarietà». «Il mio treno socialista — spiega Rossi — ridistribuirebbe i posti sui vagoni per fare stare tutti meglio e ottimizzerebbe gli spazi per consentire qualche modesta differenziazione che è giusto che sia mantenuta per esigenze particolari, per attitudini e scelte individuali. Questo consentirebbe a più persone di montare sul treno dando un contributo alla crescita economica; essendo noto che i poveri sono tanti e che hanno una propensione alta al consumo, come dicono gli economisti». Il governatore conclude con una battuta: «Invece manterrei inalterato il nome Frecciarossa, poiché il rosso esercita su di me un fascino irresistibile».

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