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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Doppi vitalizi, la lista non c’è in Regione «Basta autocertificarsi». Gli ex consiglieri regionali sono a quota 107, in più 40 reversibilità In commissione voto unanime per eliminare il cumulo delle pensioni.

L'AQUILA - La lista completa, dicono in Regione, non c'è ancora: «Occorrerà, una volta approvata la legge, chiedere ai destinatari dei vitalizi un'autocertificazione nella quale gli ex consiglieri regionali dichiarino se percepiscono e percepiranno, altri assegni pensionistici per le cariche eventualmente ricoperte in Parlamento, o all'Europarlamento o ancora in altre Regioni». Farlo l'elenco non è neanche così facile, perché a guardare ad esempio i 107 ex consiglieri regionali che percepiscono quest'anno il vitalizio e le 40 vedove che incassano la reversibilità, ci si perde nella notte dei tempi. «Eppure - garantisce Maurizio Acerbo -, una lista era stata fatta nel 2009 e nel 2011, quando fui io per primo a presentare e poi ripresentare una legge per eliminare il cumulo dei vitalizi. Legge che però venne bocciata. Allora contammo un risparmio di circa 750mila euro, che oggi sarà sicuramente aumentato». Acerbo, d'altronde, è uno di quelli che per un pelo non ha potuto cumulare la doppia pensione (e non come erroneamente riportato ieri), perché l'assegno da parlamentare non riuscì a maturarlo in quanto la legislatura Prodi, di cui fece parte, durò meno della metà del mandato (così, ad esempio, anche Carlo Costantini).
QUALCHE NOME DA TOGLIERE

Qualche nome da togliere dal libretto degli assegni della Regione, quando e se passerà la legge approvata all'unanimità in commissione l'altro giorno, è tuttavia già riconoscibile: Tommaso Coletti (che incassa 26.633 euro l'anno solo dalla Regione), Ottaviano Del Turco (28.620 euro), Giovanni Pace (42.930 euro), Romeo Ricciuti (51.516 euro), Antonio Saia (45.792 euro), Rocco Salini (45.792 euro), Angelo Staniscia (28.620 euro), Antonio Verini (28.620 euro), solo per citare i più noti. C'è poi, però, la partita dei prossimi pensionati, quelli cioè che avevano già previsto i versamenti sul conto corrente a fine carriera, come Stefania Pezzopane e Gianni Melilla. Anche loro, se la legge proposta dal M5S passerà in consiglio, dovranno presentare all'ufficio di Presidenza un'autocertificazione nella quale dichiarano la loro situazione. Chi non la presenta è automaticamente escluso dal vitalizio regionale, salvo, però, poter avere eventualmente indietro i contributi versati durante il periodo di mandato senza interessi.
Così come è fatto obbligo ai pensionati della politica, comunicare immediatamente la maturazione di altri vitalizi in corso d'opera per aver ricoperto altre cariche istituzionali. C'è insomma da superare ora solo l'ostacolo del voto in consiglio per «restituire equità e giustizia al sistema» spiega Sara Marcozzi. Il voto unanime in commissione dell'altro giorno fa ben sperare, anche perché, nel frattempo, i vitalizi, a partire da questa legislatura, sono stati abrogati dall'ordinamento regionale. E l'ingiustizia o la disparità di trattamento, questa volta, i neo consiglieri regionali non vogliono subirla. Sarà per questo, chissà, che la proposta dei Cinquestelle, a differenza di quanto accaduto in passato, ha davanti la strada un po' più libera e disinteressata.

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