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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/05/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Renzi e Luciano di Lilli Mandara

No davvero, .

Dice così il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso annunciando la visita all’Aquila di Matteo Renzi per la firma del masterplan. No davvero, a memoria d’uomo no, e neppure di macchina. Quanta fierezza e quanto orgoglio. A ragione, però.

Quanta bile ha dovuto inghiottire Dalfy prima che Renzi rompesse il ghiaccio con lui, e giù tutti a dire che non si prendevano che il premier non lo sopportava e che mai e poi mai in Abruzzo. Questo nel primo anno e mezzo. Poi, all’improvviso, il colpo di fulmine.

Scoppiato, raccontano, grazie a Ombrina. Cioè al voltafaccia che D’Alfonso ha fatto alle Regioni per appoggiare la linea del governo. E da quel momento rose e fiori. Le rose sono la candidatura del governatore come capolista alle prossime politiche (che prima, se la poteva sognare), i fiori una nuova accresciuta considerazione in virtù del fatto che Dalfy gli porta molti imprenditori-sostenitori. E in questo periodo Renzi di sostenitori ha bisogno come il pane: perchè è vero che in Campania lui ci è andato molto più di tre volte anche in assenza di eventi catastrofici (e mettendoci la faccia e rischiando grosso), e che va di persona in tutte le Regioni per firmare il masterplan perché comunque è una bella passerella, ma in Abruzzo tutto sommato non si vota (non in grandi Comuni) e quindi la passata se la poteva pure risparmiare.

E invece, non solo per D’Alfonso ma anche e soprattutto per il prossimo referendum, è un’occasione che Renzi non ha voluto perdersi.

Quindi stamattina alle 10 arriverà all’Auditorium di Renzo Piano all’Aquila per firmare il benedetto Masterplan che prevede 77 interventi per 1,5 miliardi di euro. Cifre, è bene ricordarlo, già inserite nel bilancio dello Stato, e che le Regioni hanno avuto solo il compito di trasformare in piano operativo. L’Abruzzo prevedeva la firma a fine 2015 ma il governo ha rimandato al mittente il masterplan parecchie volte, così di modifica in modifica siamo arrivati a maggio. Dopo la visita aquilana, Renzi proseguirà per la Puglia.

Ma come al solito, la cerimonia si trascinerà dietro un sacco di polemiche. Intanto perchè negli inviti non è stato contemplato il Consiglio comunale dell’Aquila e il sindaco Massimo Cialente, che pochi giorni fa si era distinto per un violento attacco al governo sul bilancio che D’Alfonso aveva cavalcato per difendere Renzi, figura nel gruppone dei “sindaci d’Abruzzo”. E ti pareva. Quindi, proprio a casa loro, i consiglieri aquilani dovrebbero rimanere fuori dalla porta dell’Auditorium. E’ probabile che molti di loro o addirittura in massa se ne infischieranno e cercheranno di entrare, ma naturalmente la gaffe istituzionale resta (la lettera di invito la vedete qui sotto).

Una gaffe che si consuma sotto lo sguardo indifferente e ormai assente da parecchio tempo, del vice presidente Giovanni Lolli, ormai messo a tacere come tutti gli altri assessori dal presidentissimo D’Alfonso.

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