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Data: 17/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, parte il confronto: tavolo il 24 maggio

ROMA Si apre il confronto tra governo e sindacati sulle modifiche alla riforma Fornero sulla previdenza e l'introduzione di maggiore flessibilità nell'accesso alla pensione. Ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato i sindacati il 24 maggio per un incontro al quale sarà presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, e probabilmente si chiarirà che gli interventi a partire dall'anno prossimo saranno limitati per non non pesare troppo sui conti pubblici.
Poletti nei giorni scorsi ha parlato di un intervento strutturale per il prossimo triennio ma ha anche detto che si terrà conto delle diverse situazioni. Si dovrebbe privilegiare nell'accesso alla pensione il disoccupato rispetto a chi vorrebbe andare in pensione prima pur avendo un lavoro e chi sta per maturare un assegno basso rispetto a chi ha un'attesa di assegno più consistente.
LA CLASSE DI ETÀ
La classe di età coinvolta per il 2017 dovrebbe essere quella nata tra il 1951 e il 1953 (quindi per le donne solo le nate nel 1953 dato che le altre saranno già uscite). Non dovrebbe poi essere indifferente nella decisione sulla penalizzazione anche la costruzione dell'assegno, ovvero quanta parte è calcolata con il metodo retributivo e quanta con il contributivo. «Speriamo che sia l'avvio di un confronto serio, costruttivo e di merito con il governo sulla flessibilità in uscita e su tutte le altre questioni aperte sul tema previdenziale, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni che vedrà in piazza i sindacati dei pensionati giovedì mattina», commenta la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. I sindacati dei pensionati, infatti, nonostante l'annuncio della convocazione, restano fermi sulle loro posizioni e confermano la manifestazione unitaria, prevista a Roma in Piazza del Popolo il 19 maggio.
Intanto, a proposito di dioendenti pubblici, l’intenzione dell’esecutivo di privilegiare quelli con una retribuzione più bassa potrebbe essere uno degli elementi che il ministro Marianna Madia inserirà nella direttiva all’Aran, ovvero l’agenzia pubblica che tecnicamente si occupa di negoziare con i rappresentanti dei lavoratori. I sindacati di categoria precisano di non essere affatto contrari a «sostenere i redditi più bassi anche nel pubblico impiego». Sarebbe però sbagliato a loro avviso utilizzare allo scopo il contratto; questo obiettivo invece andrebbe perseguito «attraverso la leva fiscale, abbassando le tasse, aumentando i servizi alla persona, gli aiuti alle famiglie monoreddito».

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