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Pescara, 25/07/2024
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Data: 18/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair, Renzi apre: «Ridurremo le tasse aeroportuali»

L’AQUILA Si aprono importanti spiragli sul caso dell’abbandono dell’aeroporto di Pescara da parte del vettore principale, ovvero l’irlandese Ryanair. Ieri, nel corso della visita all’Aquila, il premier Matteo Renzi ha annunciato la volontà di ridurre le tasse aeroportuali, nodo principale del contendere: «Andremo alla riduzione delle tariffe- ha detto-, modificheremo il provvedimento assunto in passato perché in un tempo di connessioni e di bisogno di collegamenti credo sia assurdo immaginare di alzarle». Il premier, però, ha allargato il concetto alla visione complessiva dello sviluppo del settore: «Interverremo sulle tasse aeroportuali, ma è chiaro che dobbiamo avere uno sguardo strategico. Non possono esserci Hub in tutte le province. Il Paese deve ridurre il loro numero, ma la realtà abruzzese ha tutte le condizioni per andare avanti e noi speriamo che con l’intervento sulle tasse aeroportuali i problemi vengano risolti».
Il governatore Luciano D’Alfonso, dal canto suo, ha ovviamente accolto l’annuncio con grande soddisfazione. Immediatamente ha fatto pervenire la notizia all’azienda irlandese, pur preferendo un profilo molto basso nel commentarla: «Il presidente Renzi ha dichiarato che si rende parte attiva nel superamento del caso relativo alle tasse aeroportuali» si è limitato a dire. Salvo poi, successivamente, “colorire” la valutazione attraverso il proprio profilo Facebook: «Gufi, crodinanti e pozzangheristi stanno a zero. Chi fa il tifo per la sfiga alla fine si ritrova sfigato».
LE TAPPE
Il caso era esploso a inizio anno a seguito dell’aumento delle tasse aeroportuali. Una decisione che la compagnia aveva immediatamente contestato annunciando il disimpegno dagli scali di Alghero e Pescara, due tra i principali nel Paese. Da quel momento è stata avviata una sorta di trattativa per cercare di mediare le posizioni e salvare l’aeroporto pescarese da un colpo durissimo. All’impegno verbale sulla riduzione, che sembrava fatto, aveva posto un freno il governo rispondendo qualche giorno fa a un’interrogazione. Fino a ieri, alla schiarita del premier.

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