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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tra il dire e il fare ecco il Masterplan che resta in sospeso. Tra i 77 progetti ci sono piani ancora incompleti e opere per le quali l’impegno del governo non sarà risolutivo

L'AQUILA «Passata la festa, gabbato lo santo», mai proverbio rischia di essere più indicato dopo la firma del Masterplan per l'Abruzzo che il premier Matteo Renzi ha sottoscritto l'altro giorno con il governatore Luciano D'Alfonso all'Aquila. Un miliardo e mezzo di euro che, però, «conti alla mano sono solo 138 milioni per i prossimi due anni», avverte Paolo Gatti; ma che soprattutto, dovranno superare il muro della burocrazia: per molti sindaci se non invalicabile, certo molto alto. Insomma dei 77 progetti in elenco non tutti potranno vedere davvero la luce nei tempi previsti e cioè nel prossimo biennio. «Perché bisognerà correre e noi siamo disposti a fare la nostra parte - avverte il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi - ma certi passaggi burocratici non possono essere evitati». A Teramo, ad esempio, sul progetto di recupero dell'ex manicomio, 35 milioni di euro, c'è un interrogativo grande almeno quanto lo spazio interessato dall'intervento: «Si tratta di una superficie enorme, su cui si sta lavorando sin dai tempi di Sperandio per una sede dell'università della musica e delle arti - spiega Brucchi - ma per arrivare all'accordo di programma tra università, Asl e Comune, ci vorrà del tempo, anche perché implica variazioni urbanistiche importanti. Non credo proprio che sarà cantierabile nell'immediato, insomma». Men che meno la funicolare con l'università (10 milioni), su cui il primo cittadino è «fortemente perplesso e che richiede una serie di confronti con il consiglio e passaggi istituzionali, oltre che una prospettiva di gestione».
PIU’ OTTIMISMO
Più ottimista è Brucchi sull'investimento sui tre edifici dell'Izs: 53 milioni per il cosiddetto progetto Bioserv che si trova già in fase avanzata. La musica cambia di poco a Pescara dove i 12 milioni di euro per l'area di risulta «serviranno per indire un bando il prossimo anno - annuncia Marco Alessandrini - per trovare un privato disposto a metterci gli altri 30 necessari per un appalto in concessione». Importanti, ma non risolutivi, poi, anche i 15 milioni per la deviazione del porto canale: «Una volta ottenuto il via libera dall'autorità portuale - continua il sindaco di Pescara - si potrà avviare entro il 2017 un primo lotto di lavori che valgono in tutto 90 milioni». I fondi del Masterplan, in compenso, saranno più che sufficienti per l'ultimazione del Museo del mare (5,5 milioni) e della Parco della musica (1,5): «Una struttura dalle grandi potenzialità - conclude Alessandrini - che speriamo di aprire entro fine anno». Più ottimista il sindaco Massimo Cialente secondo il quale quasi tutte le opere contenute nel Masterplan sono cantierabili, anche se ci sono due grandi nodi da sciogliere. Il primo è quello del recupero dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, per il quale sono previsti 10 milioni di euro a cui se ne dovrebbero aggiungere (fuori dal piano) altri 6 per l'Accademia dell'Immagine. "Possiamo far partire pressoché tutto - dice il primo cittadino -. L'unico problema un po' più complesso è Collemaggio perché dobbiamo districarci rispetto al fatto che i fondi vengono portati nel bilancio dell'Asl. Stiamo verificando se è possibile fare degli scambi patrimoniali". Tra l'altro i 10 milioni non sono sufficienti per il recupero dell'intero complesso: "Per cominciare bastano, insieme agli altri sei per l'Accademia. Con 16 si ragiona, ma c'è il problema della proprietà". L'immobile, di proprietà Asl, ovviamente "tirerà" risorse inserite in quella contabilità e non in quella della Regione. Su questo potrebbero esserci ritardi. L'idea di fondo è di portare avanti un'operazione variegata: dal museo della Mente al Distretto sanitario, dall'Hotel dei Matti al palazzo delle associazioni, addirittura uno studentato. Cialente è ottimista, invece, sull'altro grande nodo, quello della Variante Sud (57 milioni più 38 previsti), il cui tracciato è fortemente contestato: "Ho incontrato di nuovo la gente di Onna e San Gregorio, arrabbiatissima per le lungaggini. L'opera va fatta, altrimenti si perderanno i fondi".

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