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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Luciano D’Alfonso «In un comizio percepii tutta la forza delle sue idee». Gianni Chiodi «La mia prima tessera è stata quella del partito radicale». Maurizio Acerbo «Voleva battersi contro lo sgombero dei senegalesi»

PESCARA «Un abruzzese, un politico di razza, un guerriero per i diritti». Così il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ricorda Marco Pannella. «Sebbene lontanissimi per formazione politica, tutte le volte in cui ci siamo incontrati abbiamo sempre riscontrato un'armonia cristallina data dal rispetto reciproco e dall'accordo su un tema fondamentale: la battaglia per il progresso della collettività. Da ragazzo ho ammirato il coraggio e l'intensità con cui affrontava le battaglie per i diritti civili, e assistendo ad un suo comizio negli anni Ottanta ho percepito la forza immensa con cui difendeva e propugnava le sue idee. Da adulto ho potuto confrontarmi con lui, maestro della parola e liberatore di libertà, apprezzandone le rare doti di cultura e intelligenza. Marco Pannella mancherà non solo all'Abruzzo ma all'Italia tutta, e a nome di tutta la regione lo saluto con calore fraterno», conclude D’Alfonso. Per il deputato di Sinistra Italiana Gianni Melilla, Pannella è stato «un politico per bene, onesto, appassionato, radicale. A chi dice “siete tutti uguali”, aggiunge Melilla «la politica e la vita di Marco dimostrano che quella affermazione qualunquistica così in voga è falsa. Si può fare politica in modo serio ed efficace».

Gianni Chiodi «La mia prima tessera è stata quella del partito radicale»

PESCARA «La mia prima tessera è stata quella radicale, ma oggi ad andarsene è l'amico prima ancora dell'ispiratore di tante battaglie radicali, non tutte mie», afferma l’ex presidente della Regione, Gianni Chiodi. «Oltre al dolore, rimane la fierezza del segno che il nostro concittadino ha lasciato nella storia politica e civile di questo paese senza, per di più, aver ricoperto ruoli di governo. Senza aver avuto il riconoscimento, dovuto, di senatore a vita. Oggi tutti sono con Pannella, me ne compiaccio, ma il mio auspicio è che, al di là delle frasi di circostanza, viva il suo esempio, la ricerca infaticabile di un riformismo autentico e mai fine a se stesso, mai puntato sul mero consenso ma sulla necessità di rendere più giusta, né migliore né peggiore, la nostra società». Parole di condoglio sono state espresse anche dal Il deputato di Scelta civica Giulio Sottanelli: «Con la scomparsa di Marco Pannella l'Italia e l'Abruzzo perdono un combattente vero, un uomo coraggioso che ha dedicato la sua intera vita alle battaglie per i diritti civili: Pannella ci lascia un'Italia migliore, più libera e aperta, ci lascia uno straordinario esempio di forza, determinazione e di buona politica al servizio della comunità», conclude Sottanelli.


Maurizio Acerbo «Voleva battersi contro lo sgombero dei senegalesi»

PESCARA «L'estate scorsa», racconta Maurizio Acerbo, componente della direzione nazionale di Rifondazione comunista, «avevamo lanciato un presidio notturno contro lo sgombero del mercatino dei senegalesi a Pescara (quello perpetrato dal sindaco PD ieri notte). Mi arrivò la telefonata di Marco Pannella da Roma: «Compagno comunista se ti fa piacere avrai al tuo fianco un vecchio compagno radicale. A che ora devo essere lì a Pescara?». Gli risposi che l'appuntamento era per le 4 del mattino. Mi rispose: «Sarò lì puntualissimo». Poi alle 23 il Comune fece marcia indietro e cominciammo ad avvisare i compagni che non c'era bisogno di svegliarsi. Fortunatamente riuscimmo a avvisare anche Marco che altrimenti si sarebbe ritrovato solo sull'area di risulta all'alba». Sempre su facebook scrive il deputato del Movimento 5 stelle Gianluca Vacca: «Se ne va una persona che, al di là dei giudizi, che è sempre stato un esempio di attivismo politico e di cittadino interessato alla cosa pubblica. Sit tibi terra levis, Marco». Cordoglio anche da parte di Geremia Mancini, Presidente onorario "Ambasciatori della fame": «Se ne va un grande abruzzese. Un uomo che ha saputo attraversare, spessissimo controcorrente, le vicende di questo Paese. Sempre schierato dalla parte dei più deboli e dei diversi».

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