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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/05/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alessandro: «Nessun problema per il porto»

«Nel merito il Tar si è pronunciato su questioni più formali che sostanziali». Replica così il consigliere regionale delegato per i trasporti, Camillo D'Alessandro, a Forza Italia che sabato mattina ha reso noto la sentenza del Tar di Pescara che ha annullato la determinazione del Comune con cui i lavori di escavazione venivano affidati all'Ati Dragaggi srl - Mariter srl - Sapir. Tommaso Cieri, capogruppo consiliare di Forza Italia e Mauro Febbo, presidente della Commissione di vigilanza, hanno espresso preoccupazioni in merito alla tempistica: per non perdere i 9 milioni e 400 mila euro, i lavori devono essere rendicontati entro il 31 dicembre.
LA REPLICA STIZZITAD'Alessandro: «Fino a quando Ortona avrà rappresentati locali che fanno il tifo contro Ortona, come Cieri, l'eterno potenziale candidato sindaco, mai però candidato, rischia di rimanere impantanata. Mentre lui e il suo amico Febbo lavorano contro, io ho portato uno stanziamento di 53 milioni e 600 mila euro per Ortona». Il consigliere regionale di maggioranza commenta poi la sentenza del Tar: «La giustizia amministrativa farà il suo corso e la cosa non riguarda la Regione, bensì la stazione appaltante che ha concepito il bando (il comune ndr) ma se avessimo ascoltato i cattivi maestri, i nemici di Ortona, quelli che hanno cercato in tutti i modi di fare fallire l'investimento sul porto, Ortona avrebbe perso i fondi, la Regione ha evitato che ciò accadesse. Nel merito il Tar si è pronunciato su aspetti che nulla c'entrano con le tesi della minoranza avanzate all'epoca, aspetti neanche presi in considerazione, ma su altre questioni che sono da considerarsi ben più formali che sostanziali». D'Alessandro non sembra mostrare preoccupazioni di fronte allo stop posto dalla sentenza del Tar che annullando l'assegnazione alla ditta vincitrice non ha assegnato l'incarico alla seconda. Una matassa che dovrà sciogliere la stazione appaltante cioè il comune: la commissione, già stata al lavoro, dovrà verificare, infatti, se la seconda ditta ha i requisiti richiesti.

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