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Data: 24/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Mal di testa da appalti? Ne vorrei di emicranie...» di Luciano D'Alfonso

Gentile Direttore, il suo ultimo articolo domenicale ha toccato un argomento sul quale mi sono battuto con ogni mezzo possibile: il Masterplan per l'Abruzzo. In primis mi preme sottolineare che non era affatto scontato che la nostra regione potesse usufruire delle provvidenze economiche previste nel documento. È stata necessaria una lunga e intensa opera di convincimento nei confronti del Premier per fargli capire quanto queste risorse siano importanti per i nostri territori. E lui, da uomo sagace qual è, ci ha accontentato con un miliardo e mezzo per 77 interventi. In secondo luogo, ci troviamo in presenza di un elenco di opere che possiedono ciascuna un titolo, una cifra disponibile e un responsabile. Niente libro dei sogni, quindi, ma un disegno chiaro e strutturato capillarmente. Veniamo alla filosofia che sottende il piano: è novecentesca un'opera come la diga di Chiauci (15 milioni), preziosissima per il funzionamento della Pilkington e dell'area industriale vastese? E' guardare "nello specchietto retrovisore" unire il Tirreno e l'Adriatico con la Fondovalle Sangro (190 milioni) per dare più respiro alla Sevel? E' battaglia di retroguardia collegare i porti di Vasto (15 milioni) e Ortona (50 milioni) con la rete ferroviaria e autostradale per agevolare il transito delle merci? Non è una visione strategica quella di puntare sul potenziamento dei depuratori (50 milioni) per avere fiumi e mare più puliti? Non è vitale difendere il territorio dal rischio idrogeologico (215 milioni) per evitare disagi se non sciagure? Non è agganciarsi al futuro l'implementazione della banda larga (10 milioni + 35 milioni già stanziati in passato) in tutta la regione? Leggo poi che, a suo autorevole parere, gli appalti sono impegni "da far venire il mal di testa solo a pensarci". Magari fossero tutte così le emicranie! E' grazie agli appalti infatti che gli investimenti pubblici si traducono in opere per la collettività, producendo occupazione e facendo girare l'economia. Promettere poco? Né più né meno di quanto certificato nel documento che ho firmato insieme al Presidente Renzi, il cui fine è modernizzare il Mezzogiorno aumentando i posti di lavoro. Quanto ai consiglieri che esultano per gli interventi riguardanti le loro zone, non vi vedo nulla di anormale. In questi nove mesi di gestazione del patto, ognuno ha messo in risalto ciò di cui il proprio territorio aveva bisogno; nessuno conosce meglio le urgenze di una parte di popolazione quanto un rappresentante che dal popolo è eletto. Mi sembra anche opportuno che, una volta acquisito un finanziamento, esso venga inserito nel patrimonio informativo di una comunità proprio per evitare la comparsa di quelli che lei giustamente definisce "i soliti disonesti che si infilano quando ci sono soldi che girano". E ancora i 60 milioni per il progetto di pista ciclopedonale Bike to coast and inside che attraverserà sia la costa che le aree interne portando benefici anche dal punto di vista del turismo, i 28.5 milioni per il centro turistico integrato nell'Alto Sangro e i 20 milioni per il comprensorio turistico della Maielletta, i 53 milioni per il centro di ricerca Bioserv al servizio dell'Istituto zooprofilattico e dell'università di Teramo. Di tutto questo si nutre il Masterplan, del quale mi sento padre orgoglioso.
(*)presidente della Regione Abruzzo


L’Abruzzo è pieno di incompiute, basta guardare a pochi passi dalla nostra redazione pescarese gli scheletri della City, dove dovrebbe nascere (?) la nuova sede della Regione. Per non parlare delle gare che non finiscono mai, una delle quali riguarda proprio la Bike to coast per il tratto sulla Costa dei Trabocchi. Con questi precedenti evitare i trionfalismi è un dovere, ancora prima che un’elementare forma di prudenza. Infine, un invito: il presidente indice molte conferenze stampa, ne dedichi una a presentare nomi e doveri precisi dei 77 responsabili dei progetti.

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