LA TRATTATIVA. L'AQUILA Si viaggerà regolarmente oggi sugli autobus e i treni regionali: lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali, infatti, è stato revocato ieri dopo un lungo e proficuo confronto con il presidente di Tua Luciano D'Amico e il nuovo direttore generale Giuseppe Alfonso Cassino. Conti alla mano la nuova direzione della società del trasporto pubblico locale ha dimostrato ai sindacati i risultati ottenuti in termini di lotta agli sprechi e ottimizzazione del personale, ma soprattutto ha dato garanzie su tutta una serie di questioni messe sul tavolo: dalle paventate privatizzazioni dei servizi commerciali, al futuro dei lavoratori di Sistema. La cassa innanzitutto: in meno di due anni con l'unificazione delle tre società di trasporto che hanno dato vita a Tua (Arpa, Sangritana e Gtm), si è avuto un margine operativo lordo, cioè un rapporto tra tagli e produttività, pari ad 8 milioni di euro. Una cifra che rassicura sui tagli operati sia dal governo centrale nei trasferimenti, sia da quello regionale, tanto più che nel calcolo non rientrano ancora i risparmi fatti dopo l'unificazione dei contratti di secondo livello.
I MARGINI POSSIBILICi sono ancora margini di miglioramento - spiega Franco Rolandi della Cgil - nonostante i tagli che, comunque, nel 2016 la Regione si è impegnata a contenere, rimettendo in cassa ulteriori 5 milioni di euro. Questo fa ben sperare sul futuro della società. Anche perché ora i debiti di Arpa non fanno più paura e si può guardare con maggiore ottimismo anche ai bisogni occupazionali. Entro giugno, infatti, Tua si è impegnata a fare il bando per reperire personale addetto alla manutenzione, mentre garanzie sono state date sui cinquanta lavoratori di Sistema (la parte addetta alle pulizie) per la quale proprio ieri il liquidatore ha annunciato la chiusura. D'Amico e Cassino hanno assicurato che non lasceranno per strada questi lavoratori - continua Rolandi - e che in qualche modo saranno riassorbiti. Disco verde, poi, sulle garanzie pubbliche del traffico commerciale: non sarà più costituita infatti una società a parte (seppur partecipata) nella quale far confluire il servizio (passaggio per il quale si temeva l'inizio della privatizzazione), ma sarà costituita una business unit, un ramo che resterà cioè dentro Tua, ma che si occuperà del trasporto commerciale. Infine la società ha ammesso i limiti e promesso sforzi sulla trasparenza - concludono i sindacati -. Ce n'è abbastanza, insomma, perché lo sciopero sia sospeso