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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/05/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Clacson e riso bianco per l’addio all’autista. Cerimonia straziante a Francavilla per il 36enne morto in un incidente agricolo. La promessa sposa ha abbracciato la bara per tutto il tempo del funerale

FRANCAVILLA Mentre la bara varca la soglia della chiesa di San Franco, la mamma non smette di chiamarlo: "Fabio... Fabio, Fabio". E' sorretta da due donne, accanto a lei il figlio Alessandro e il marito Giuseppe. Il loro è un dolore composto. Ma mamma Rina è trafitta da un'angoscia che toglie il respiro, e che fa piangere anche le centinaia di persone intervenute per dare l'ultimo saluto a Fabio De Marco, il 36enne deceduto venerdì scorso a causa di un incidente agricolo. Ieri mattina la chiesa di San Franco era gremita, e in tanti hanno atteso fuori la cerimonia funebre presieduta dal parroco don Rocco D'Orazio. C'erano uomini e donne della campagna di Francavilla, gente che Fabio aveva conosciuto da piccolo su e giù mille volte per quei terreni. C'erano gli amici, i colleghi di Civitarese viaggi, la contrada di Santa Cecilia tutta. All'ingresso, un pullman della ditta di Ortona per la quale Fabio lavorava ha suonato il clacson per ben due volte in segno di saluto. Un momento di forte commozione, seguito da un grande applauso e dal grido di dolore dei familiari più stretti. Tatiana, la promessa sposa, la donna che Fabio avrebbe dovuto sposare tra meno di un mese, ha abbracciato il feretro di legno chiaro per tutto il tempo. Anche durante la celebrazione è rimasta lì, ora in piedi, ora in ginocchio, davanti a quel corpo coperto di fiori e di tante foto. «Fabio avrebbe dovuto festeggiare tra poco il suo matrimonio, ora sta festeggiando con Dio nella sua luce», ha detto il parroco durante l'omelia. Al termine delle esequie, il saluto della ditta Civitarese, che ha ricordato quanto il ragazzo fosse disponibile, sorridente, serio lavoratore. Poi, l'uscita. Pochi saluti, i familiari non ce la fanno, il dolore è troppo grande. Il feretro all'esterno viene accolto con qualche chicco di riso bianco e dei petali, e poi un altro applauso. Anche chi partecipa al funerale non può crederci. Fabio ha trovato la morte in un terreno che conosceva bene, mentre dava il trattamento alla vigna. Il trattore che si imbarca, poi si ribalta e non gli lascia scampo. Un colpo forte alla testa lo uccide sul colpo, senza che i soccorsi possano nulla al loro arrivo. Eppure, i suoi progetti e quelli della sua famiglia erano diversi. Tra poco Fabio si sarebbe sposato con l'amata Tatiana, avrebbero vissuto in quella bella casa a pochi passi dalla vigna, quella che avevano costruito con tanta soddisfazione mamma e papà, titolari di un'azienda agricola a Francavilla. Oggi in quella famiglia c'è un vuoto gigantesco, e ci sono tanti interrogativi che prendono forma a mano a mano che passano le ore per tutti quelli che piangono la prematura scomparsa del giovane francavillese.

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