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Pescara, 25/07/2024
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Data: 01/06/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Strada dei parchi: Casellanti a casa, al loro posto pedaggi automatizzati

PESCARA - L'Abruzzo come la Cina, con esseri umani che si ritrovano disoccupati perché progressivamente sostituiti da macchine intelligenti. Come sta avvenendo a Dongguan, dove la Shenzhen, azienda che fabbrica componenti per telefoni cellulari, ha annunciato di ridurre del 90 per cento l’attuale forza lavoro di 1.800 operai, sostituendola con un migliaio di robot.

Ed è questo il timore di questi giorni, fatte le debite proporzioni, degli oltre 470 lavoratori della società Strada dei Parchi, che fa capo alla holding dell’imprenditore pescarese Carlo Toto, e che gestisce le autostrade A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) ed A25 (Torano-Pescara).

Strada dei Parchi ha vinto infatti un ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, contro una circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che obbligava tutte le concessionarie autostradali d'Italia a garantire il presidio fisico, l’impiego di un casellante in carne ed ossa, in ogni casello autostradale.

Una sentenza che per i sindacati e per i circa 200 casellanti, già in stato di agitazione, è stata una doccia fredda, che si aggiunge all'intenzione di Strada dei Parchi di esternalizzare il servizio manutenzione ad altre società del gruppo, con possibili esuberi e peggioramenti contrattuali.

"Strada dei Parchi - spiega ad Abruzzoweb il sindacalista della Filt Cisl Pasquale di Cristofano - ha già annunciato di voler dare seguito alla sentenza del Tar, cominciando ad eliminare i casellanti nelle stazioni già ad alta automazione, e questo non potrà non avere ripercussioni in termini occupazionali, perché nel frattempo si vuole razionalizzare anche il servizio manutenzioni, e dunque diventeranno problematici anche i trasferimenti da un settore all'altro dell'azienda".

I caselli che dunque a breve rischiano di rimanere senza presenza umana, ma solo con telepass e pagamento automatico dei pedaggi, saranno quelli di Manoppello e Torre de' Passeri (Pescara), Magliano de' Marsi, Pescina, Cocullo, Tagliacozzo, Tornimparte e Assergi (L'Aquila), oltre a Ponte di Nona nel Lazio.

Ma potrebbe essere solo l’inizio: alla società basterà, questo il timore di lavoratori e sindacati, fare investimenti per dotare tanti altri caselli di almeno due corsie telepass e due corsie con casse automatiche in uscita, e almeno di una corsia telepass e una con pagamento automatico in entrata, per poter poi procedere all’automazione totale, rispettando i requisiti infrastrutturali minimi previsti dalla legge.

Ma come spiega Armando Grassi, anche lui sindacalista della Filt-Cisl, questa automazione è in contraddizione con la giustificazione addotta da Strada dei parchi, dei continui aumenti dei pedaggi nelle tratte A24 e A25, pari al 3,4 per cento nel 2016, del 42,8 per cento complessivamente negli ultimi sette anni.

Le tariffe di A24 e A25, ha però ribattuto Strada dei Parchi, sono in realtà del 20% sotto la media nazionale delle autostrade di montagna.

Giustificazione di questi aumenti, sarebbe infatti quella quella di liberare risorse, oltre che per investimenti infrastrutturali, compresa la realizzazione di una variante della A25 attraverso la valle Peligna, e appunto l'aumento della qualità del servizio e dei livelli di sicurezza.

"La drastica riduzione, se non addirittura l’eliminazione del personale ai caselli - spiega Grassi - non pone solo un problema di livelli occupazionali, di dignità dei lavoratori, di preservazione del patrimonio aziendale: un casellante in carne ed ossa garantisce infatti all'utenza, ai cittadini, un servizio di vigilanza, di informazione ed assistenza immediata, in particolare per gli anziani. Lo scenario che si prospetta ha invece qualcosa di disumano".

Considerazioni che però lasciano il tempo che trovano, se si considera che la corsa all’automazione grazie ai progressi smart nel settore dell’hi-tech, della robotica, della smart economy, è un processo oramai globale e impetuoso, tanto che nel corso del convegno internazionale di Washington della Società americana per l'avanzamento delle scienze, molti esperti hanno previsto che "nei prossimi 30 anni i robot determineranno la creazione di eserciti di disoccupati in cerca di hobby".

Un primo segnale della nuova era, anche sulle autostrade abruzzesi, si è del resto visto in occasione dello sciopero del 15 maggio, proprio contro l’automazione dei caselli, oltre che contro l’esternalizzazione del servizio manutenzione e del trasferimento di un ottantina di dipendenti degli uffici direzionali da Roma a Chieti, con conseguente fusione delle varie direzioni della capogruppo Toto Holding.

Lo sciopero ai caselli ha avuto un’adesione al 100 per cento dei dipendenti. Ma al posto degli scioperanti hanno lavorato le macchine, visto che i caselli automatici sono rimasti come sempre operativi. Le barriere sono state aperte, e gli automobilisti sono passati senza pagare solo in alcuni casi, per ragioni di sicurezza, perché si erano create file eccessive. Tra i malcapitati anche il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, rimasto bloccato al casello di Roma est, che poi ha postato un commento di fuoco nel suo profilo Faceboook.

Gli automobilisti che sono passati senza pagare riceveranno però il conto del pedaggio a casa, visto che Strada dei Parchi ha provveduto anche a potenziare la sua dotazione di telecamere, che hanno immortalato i numeri di targa delle autovetture.

Federconsumatori, che ha già il dente avvelenato contro Strada dei parchi per via del costo dei pedaggi, sta dando però battaglia contro la richiesta di pagamento di questi pedaggi.

"Senza alcuna consultazione - si legge in una nota - l’azienda ha deciso di procedere all’installazione delle telecamere per verificare chi passa con le barriere aperte durante lo sciopero, ma di norma, quando uno sciopero interessa il personale di una tratta autostradale il cittadino non paga per quel tratto e mai nessuno ha lontanamente messo in pratica un’azione di riscossione con telecamere e lettere".

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