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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/06/2016
Testata giornalistica: Il Tempo
Sindacalisti a peso d'oro in Atac Costano 3,7 milioni di euro l'anno. Le ore retribuite e non lavorate sono 131mila: 11mila in più di quanto consentito

I distacchi sindacali in Atac ci costeranno nel 2016 la bellezza di 3 milioni 772 mila euro l’anno. Parliamo di almeno 131.000 ore retribuite ma non lavorate. Come se un piccolo esercito di 82 impiegati prendesse lo stipendio – comprensivo di premi di produttività - senza mai recarsi in ufficio. Nonostante questo, nel 2015 ben sei sigle sulle 10 riconosciute dall’azienda capitolina dei trasporti hanno sforato le (tante) giornate concesse accumulando ben 11.000 ore oltre ai patti, circa 320mila euro letteralmente buttati. Lo scandalo dei permessi sindacali a via Prenestina era noto – denunciato più volte anche da Il Tempo - ma per la prima volta i sospetti si trasformano in numeri e cifre ben precisi, grazie a un report ufficiale redatto dall’audit manager di Atac, Simona Tomeo che il direttore generale Marco Rettighieri ha detto di aver allegato nei giorni scorsi ad un fascicolo presentato in Procura. In sostanza, esiste un folto gruppo di rsu a cui vengono concesse ore di agibilità sindacale a richiesta, giorno per giorno, mentre ci sono altri "fortunati" – ben 50 dipendenti – che vengono definiti "distaccati" e che pur prendendo lo stipendio da Atac lavorano o presso le sedi sindacali o presso enti. Addirittura tre lavoratori sono fermi presso la sede dell’associazione Asstra, di cui l’azienda capitolina ìnon fa parte da due anni.

QUANTI PRIVILEGI
Attualmente, sulla base della normativa nazionale e degli accordi aziendali, Atac riconosce ai sindacati diverse tipologie di permessi retribuiti.

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