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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Snav, ultima chiamata per il porto

Porto, ultima chiamata. Camera di commercio e Snav hanno presentato il collegamento estivo tra Pescara e l'isola di Hvar attivo dal 23 luglio al 4 settembre, frutto dell'accordo sottoscritto tre anni fa in via Conte di Ruvo e che scade quest'anno. Nel padiglione ex Cofa il presidente Daniele Becci ha ringraziato quanti hanno contribuito allo sforzo finanziario e ha salutato Raffaele Aiello «amico di Pescara».Già partita la prevendita sul sito web della compagnia, diffuse le brochure con orari di arrivi e partenze. Ma associare all'incontro di ieri il ricordo dei 50 anni dal primo collegamento tra le due sponde dell'Adriatico - il 23 giugno 1966 con il piccolo traghetto Egadi delle Linee marittime dell'Adriatico e anni dopo con la mitica nave traghetto Tiziano - non è bastato a spazzare via i venti di burrasca che da tempo minacciano lo scalo marittimo pescarese oggi ridotto ai minimi termini.
FATTI, NON CHIACCHIERE «Preferisco sentir dire abbiamo fatto, piuttosto che faremo». Il comandante Raffaele Aiello ha citato come un monito le parole care a Gianluigi Aponte, l'armatore sorrentino patron della Snav, per confermare che il collegamento Pescara-Hvar non è stato previsto dalla Snav per il prossimo anno. Un addio annunciato da tempo, eppure tornare indietro si può, anzi si potrebbe: tutto dipende dalla realizzazione degli interventi infrastrutturali in porto, non più rinviabili.Il governatore Luciano D'Alfonso ha cercato ieri di blandire l'ospite illustre rievocando un'antica e comune appartenenza alla Dc. Quanto alle cose da fare, il presidente della Regione ha aggiunto: «La partita per il nuovo piano regolatore portuale è chiusa» ha assicurato in risposta alle critiche e alle inefficienze di «burocrati ventisettisti e capelloni». E ancora: «Avrei voluto essere commissario del porto per agire in deroga. Un commissario c'è stato ma non si è sentito di farlo - ha detto D'Alfonso lanciando una frecciata a Guerino Testa -. Sono andato 41 volte al Consiglio superiore dei lavori pubblici, la legge Madia impone oggi di chiudere l'istruttoria in 40 giorni, dunque daremo presto notizia dell'iter completato per il Prp, poi inizierà la scelta del contraente. Così finisce il circo equestre del bullismo dei territori. E qualcuno dovrà accontentarsi del giusto pagamento per dragaggi e altri lavori». In sintonia il direttore marittimo Enrico Moretti: «Le carte chieste da Roma sono state fornite, i finanziamenti ci sono e per settembre contiamo di avere l'autorizzazione ai lavori». Parole che la politica ripete da anni e che oggi, con zero opere realizzate in porto, costano l'addio da parte di chi come la Snav va per mare allo scopo di fare impresa. La priorità riguarda la profondità di fondali della darsena oggi limitati a tre metri e mezzo e dunque buoni ad accogliere solo un catamarano leggero che porta 330 passeggeri e nessun mezzo al seguito.«Siamo innamorati di Pescara - ha dichiarato infine Aiello, rifiutandosi di considerare in alternativa lo scalo di Ortona - ma sul piano delle infrastrutture è andata come è andata: il porto senza pescaggio non attira. Quando qui arrivammo con l'avveniristico Pescara Jet, era sindaco D'Alfonso, facemmo 50 mila passeggeri. Farne seimila oggi in queste condizioni non ci interessa» ha riaffermato il comandante della Snav a una platea già preparata a sentire quelle parole.
L'APPELLO«Il ricordo dei 50 anni di collegamento non deve essere uno sterile esercizio di memoria ma occorre uscire da questo stato catatonico, i ricordi belli vanno legati a radici di un albero che cresce: le nostre foglie non sono verdi, ma tendono al marroncino scuro, diciamo che siamo sotto una tenda a ossigeno» ha commentato ancora il comandante Moretti che ha concluso lanciando un appello accorato: «Il porto non può essere lasciato morire e dobbiamo agire tutti insieme per tornare ad avere uno scalo che soddisfi le esigenze del territorio, abbiamo strutture meravigliose e dobbiamo essere pronti a rendere appetibile la nostra offerta».

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