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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Roma a Cinquestelle. Raggi si prepara per il Campidoglio. La candidata di Grillo sfiora il 40 per cento nel primo turno. Testa a testa Meloni-Giachetti. Bassa l’affluenza alle urne

ROMA Virginia Raggi nettamente in testa a Roma. La candidata del M5S, dati dagli exit poll tra il 34 e il 38%, alle prime proiezioni oscilla tra il 36,7 che gli attribuisce Piepoli al 39, 3,% di Tecnè. Al ballottaggio dovrebbe andare il candidato del Pd, Roberto Giachetti che oscilla tra il 23,1 e il 21,6, tallonato da vicino da Giorgia Meloni, al 19,6. Ma nella notte al comitato Meloni è scattato l’applauso quando una tv, come annunciato a più riprese dal deputato di Fratellei d’Italia Rampelli, ha pubblicato una proiezione che davaGiachetti e Meloni appaiati al 21,5. «Questa volta li asfaltiamo» aveva promesso a piazza del popolo la bella avvocatessa Raggi nel comizio di chiusura della campagna elettorale. Piazza semideserta, avevano scritto i quotidiani. Però il M5S in questa campagna elettorale e sotto tono che non ha coinvolto apparentemente i romani, è stato l’unico movimento ad aver chiuso in piazza. Tutti gli altri partiti hanno infatti scelto i più rassicuranti teatri e auditorium. Se i voti scrutinati nella notte confermeranno il dato delle prime proiezioni per i grillini 2.0 conquistare Roma sarà un passo decisivo per la sfida al Pd di Matteo Renzi su scala nazionale. Orfano di Gianroberto Casaleggio e con un Beppe Grillo che sembra sempre più defilato per il Movimento governare Roma è la prova del nove in vista delle prossime elezioni politiche. Oltre che una vetrina a livello internazionale. Ma quello che conta è soprattutto il clima di entusiasmo che si respira al quartier generale della candidata. Virginia Raggi è arrivata all’Ostiense da sola, guidando la sua utilitarie grigia intorno alle 23. Per «scaramanzia» ha fatto sapere che avrebbe parlato solo con numeri più certi. Nel frattempo al comitato elettorale è capitato un po’ di tutto. Intanto in fretta e furia la sala stampa è stata spostata all’aperto. I pentastellati non avevano previsto l’arrivo in massa di cronisti e fotoreporter di mezzo mondo e avevano previsto una sala stampa con 24 posti a sedere. I giornalisti accreditati invece erano 145, saliti di una ventina in nottata. Al comitato c’era anche Alessandro Di Battista. E c’erano Rocco Casalino e alcuni esponenti della Casaleggio che hanno seguito e aiutato la Raggi durante la campagna elettorale. Nella notte è arrivato anche Luigi di Maio. Tutto un altro clima al comitato di Giachetti, all’Ex Dogana a San Lorenzo. L’aria è tesa. tutti gli occhi sono puntati sui televisori dove scorrono le proiezioni. E nella notte c’è chi dà anche il sorpasso della Meloni. Per il vicepresidente della Camera che Renzi ha fortemente voluto come candidato a Roma perdere la sfida del ballottaggio sarebbe una debacle. Ma per come è iniziata la partita per il Campidoglio dopo il pasticciaccio di Mafia Capitale e il defenestramento di Ignazio Marino da parte del Pd e di Palazzo Chigi non è certamente un successo vedersela al ballottaggio con la candidata del M5S. «Per voi ora è un grande risultato andare al ballottaggio ma erano tutte città governate dal centrosinistra», dice perfido Antonio Tajani.

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