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Data: 07/06/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Qui Francavilla - Luciani senza rivali riparte dai cantieri

FRANCAVILLA La schiacciante vittoria di Antonio Luciani, rieletto sindaco di Francavilla al primo turno con 9 mila 232 voti, che tradotto significa il 65,70% dei consensi, è anche il risultato dell'appoggio che i vertici del centrosinistra abruzzese hanno garantito a quello che, evidentemente, in casa Pd era uno dei candidati di punta in questo confronto elettorale. E, in effetti, che Antonio Luciani fosse uno dei cavalli vincenti su cui il Partito democratico regionale aveva scommesso nello scenario delle amministrative abruzzesi, lo si era già capito da un pezzo. A dimostrarlo - superate le incomprensioni e gli imbarazzi sorti in precisi momenti - i vari interventi di Luciano D'Alfonso, che in più occasioni si è speso pubblicamente per il sindaco di Francavilla, come quando è accorso ad annunciare la riapertura del cantiere del porto turistico alla foce dell'Alento, per cui la Regione ha anche stanziato ricchi fondi. Oppure quando sempre il governatore ha convocato di gran fretta un vertice in viale Bovio con il Comune e i vertici dell'Aca, per sbloccare fondi da destinare alla costruzione di un tratto di collettore, indispensabile per poter davvero realizzare il tanto sbandierato terzo depuratore a Francavilla. Ma anche Camillo D'Alessandro, come altri big del Pd, si è speso in prima persona per Luciani. Il riconfermato primo cittadino francavillese, di contro, ora farà valere i consensi ottenuti in città e chissà che Luciani non sia destinato a diventare delfino di big Luciano. Del resto, i numeri sembrano dargli ragione.
I VOTI DEL CENTRODESTRA Luciani ha conquistato 9 mila 232 consensi su 8 mila 941 voti ottenuti dalle 5 liste a lui collegate. Segnale che ci sono stati 250 voti espressi solo per lui o frutto di voti disgiunti e dimostrazione che, evidentemente, Luciani ha pescato parecchio anche nel bacino elettorale di centrodestra, fino a qualche anno fa, primo schieramento cittadino. Si potrebbe dunque presto profilare un Luciani in corsa per le regionali? Possibile per molti, certo per altri. E in effetti ad oggi il Pd risulta il primo partito cittadino con 3 mila e 67 voti e una fetta di elettorato pari al 22,88%, tanto da riuscire a conquistare 4 seggi in consiglio comunale. Entrano in quota Pd: Enrico Bruno e Francesca Buttari, consigliere uscente l'uno, ex assessore al sociale l'altra; Cristina Rapino, 25 anni, new entry e delfina di Camillo D'Alessandro; Mario Gallo sarà al debutto in Consiglio, seppur con una consolidata esperienza nell'associazionismo. Le 4 civiche a sostegno di Luciani hanno invece totalizzato 5 mila 874 voti, così ripartiti: Francavilla con Luciani conquista 2.343 voti, pari al 17,48%, e piazza 3 consiglieri: la neofita Valeria Spacca e gli uscenti Massimo Nunziato e Remo Di Palma; Valori in Comune con 1879 voti, il 14,02%, ottiene l'ingresso di altri 3 consiglieri, l'uscente Antonio Iurescia e i volti nuovi Lica Paolucci e Davide Campli; Francavilla Unita incassa mille 339 consensi e piazza i consiglieri uscenti Francesco Todisco e Rocco Paolini; infine Sì per Francavilla con 313 voti e il 2,33% non riesce a conquistare nessun seggio.
GLI ALTRI FRONTI Si attesta invece al 15,18% il candidato del centrodestra Alessandro Mantini, che ottiene 2 mila 133 voti, ed entra in consiglio comunale tra le fila dell'opposizione, con Forza Italia che si conferma primo partito della coalizione, incassando mille 215 consensi e consentendo l'ingresso in consiglio anche all'uscente Daniele D'Amario. Gli altri 4 partiti della coalizione di centrodestra non hanno dato i frutti sperati: Viva Francavilla conquista 324 voti, il 2,55%; Noi con Salvini incassa 313 voti, il 2,33%; Fratelli d'Italia 292 voti, il 2,17%; Rivoluzione cristiana 39 voti, lo 0,29%. Exploit per Livio Sarchese, in quota Movimento 5 Stelle, che incassa 1.864 voti, il 13,26%, entrando in grande stile in consiglio comunale con una solo lista e, per soli 15 voti, mancando l'obiettivo di piazzare un secondo consigliere pentastellato. Rientra in Consiglio anche l'altro candidato del centrosinistra Stefano Di Renzo, con 821 voti, il 5,84%, ripartiti in: 331 voti ad Abruzzo civico 331, il 2,47%; Uniti a sinistra 264 voti, l'1,97%; Solo Francavilla 186 voti, l'1,38%. Luciani riparte da dove si era fermato: cioè con il completamento di opere pubbliche attese dai cittadini e realizzate anche grazie al sostegno di D'Alfonso. Ma scaldano i motori anche gli altri tre candidati: Mantini, Sarchese e Di Renzo, pronti a scommettere che, prima di 5 anni, si rimetteranno in pista se Luciani chiederà un pass per la Regione

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