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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/06/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Qui Lanciano - Pupillo: Noi premiati dai cittadini. D'Amico: No, vi hanno bocciato. E la Paolucci ora apre a un possibile accordo

LANCIANO Si va ai tempi supplementari per la designazione della carica di primo cittadino. Dopo un serratissimo testa a testa, sfociato quasi in un pareggio tra il sindaco uscente Mario Pupillo e lo sfidante di centrodestra e area popolare Errico D’Amico, si dovrà attendere il 19 giugno per capire chi dei due aspiranti sindaci guiderà la città fino al 2021. Pupillo, rappresentante di centrosinistra e liste civiche, è in vantaggio con 8.372 preferenze, pari al 39,47%. Lo segue di pochissimo D’Amico: 8.033 voti, pari al 37,87%. Risultati che cristallizzano una situazione che non vede nessun vincitore assoluto, ma allo stesso tempo accontenta tutti, almeno secondo le dichiarazioni dei protagonisti della competizione elettorale. Da un lato il centrosinistra che non aveva mai sfiorato la soglia del 40% (la coalizione di Pupillo nel 2011 arrivò al 34,13%); dall’altro il centrodestra che incalza e che, se somma al suo quasi 38%, i voti di Tonia Paolucci, che ha conquistato un ottimo 22,67%, potrebbe arrivare a riconquistare la guida del consiglio comunale. Sia Pupillo che la Paolucci si avvantaggiano, inoltre, rispettivamente di 501 e 595 voti personali in più rispetto ai voti delle liste. Tutti soddisfatti, dunque. Per Pupillo il risultato è «la prova che i cittadini hanno premiato quanto fatto nel corso di cinque anni di amministrazione e la risposta a chi si credeva davanti a noi e che è stato smentito dai numeri. Qualcuno ipotizzava di vincere al primo turno con tre-quattro punti di scarto, ma la situazione è capovolta». D’Amico dal canto suo gongola. «Cinque anni fa l’amministrazione Pupillo partiva da un quasi 60%», commenta l’esponente del centrodestra, «oggi sta al di sotto del 40%. Per noi si tratta di una bocciatura di quanto fatto finora. Ballottaggio. Si ripartirà dunque da zero. All’esame delle urne ci saranno le personalità e le storie politiche di Pupillo e D’Amico, l’uno sostenuto da cinque liste (Partito democratico, Progetto Lanciano, Insieme a Sinistra, Lanciano in Comune e Lanciano Vale) e l’altro da otto (Forza Italia, Lanciano Popolare-Udc, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Lanciano Unica, Lanciano al centro, Nuova Lanciano e X Lanciano 2021). Primo turno. Hanno votato 22.151 elettori (il 66,82 %) su 33.150 aventi diritto. Le schede bianche sono state 152, quelle nulle ben 786, numero dovuto probabilmente alla difficoltà del voto tra doppia preferenza di genere e voto disgiunto. Il primo partito in città è il Pd con 2.747 voti (13,66%), anche se al momento in cui pubblichiamo mancano i voti della sezione 40 a causa di un disguido tra rappresentanti di lista e dipendenti comunali sfiancati dalla maratona elettorale di ieri. Seguono la lista civica Nuova Lanciano con 2.050 voti (10,19%), poi Forza Italia con 1.981 voti (9,85%), lista civica Progetto Lanciano con 1.783 (8,86%) e Udc con 1.619 voti (8,05%). I nuovi consigli comunali. Al momento sono solo ipotesi, tanto più che i dati sono quelli ufficiosi. Al netto di apparentamenti, se al ballottaggio vincesse Pupillo con lui in consiglio entrerebbero: Pasquale Sasso, Leo Marongiu, Marusca Miscia, Angelo Laccisaglia, Carmine Lanci ed Elisabetta Merlino per il Pd; Pino Valente, Giacinto Verna e Carlo Orecchioni per Progetto Lanciano; Dora Bendotti e Lorenzo Galati per Lanciano in Comune; Davide Caporale e Valentina Maio per Lanciano Vale, Piero Cotellessa (Insieme a sinistra); all’opposizione: D’Amico, Paolo Bomba e Angelo Palmieri (Nuova Lanciano); Graziella Di Campli e Bruno De Felice (FI); Roberto Gargarella (Udc); Gabriele Di Bucchianico (Lanciano al centro); Paolucci, Riccardo Di Nola (Tonia Paolucci sindaco); Antonio Di Naccio (S’Ignora Lanciano). Se vincesse D’Amico questa è l’ipotesi di consiglio comunale: per la maggioranza Bomba, Palmieri, Donato Torosantucci e Paola Memmo per Nuova Lanciano; Di Campli, De Felice, Fabrizio Bomba e Antonella Fratangelo per Forza Italia; Gargarella, Gialunca D’Intino e Liana Di Filippo per l’Udc; Di Bucchianico e Nicola Menna per Lanciano al centro; Guerino Zulli per Noi con Salvini; all’opposizione Pupillo, Sasso, Marongiu e Marusca Miscia (Pd); Valente; Dora Bendotti; Davide Caporale; Tonia Paolucci con Riccardo Di Nola e Di Naccio.

E la Paolucci ora apre a un possibile accordo

LANCIANO Con 4.808 voti, che le fanno conquistare il 22,67% delle preferenze con la lista civica Libertà in azione, Tonia Paolucci è la vincitrice “morale” di questa tornata elettorale. È entrata nella competizione delle amministrative come una spina nel fianco dei poli di centrodestra e centrosinistra, un programma di rottura, dai toni e dai metodi nuovi (presentazione all’americana, staff di fidatissimi e di professionisti esterni e un programma che guarda all’Europa) e con un larghissimo anticipo rispetto agli avversari. Dalla sua discesa in campo ad ottobre si è trasformata, mese dopo mese, in un exploit elettorale e nel vero e proprio ago della bilancia che, di fatto, deciderà le sorti degli schieramenti di Mario Pupillo ed Errico D’Amico. Il pensiero di tutti corre subito ad una parola: apparentamento. E se inizialmente la Paolucci aveva escluso qualsiasi accordo con entrambe le coalizioni, all’indomani del buon risultato raggiunto non si preclude nulla. «Voglio valutare bene», spiega, «dobbiamo una risposta ai quasi cinquemila elettori che ci hanno scelto e che hanno dimostrato di volere una rottura con il passato e di credere in un nuovo progetto politico. Non sarà un vero e proprio apparentamento, ma bisogna sedersi a un tavolo con tutta la squadra e valutare le diverse opzioni». Di certo c’è che la Paolucci, con 4 liste di appoggio e il 22,67% di preferenze, ha superato il gradimento delle singole forze civiche scese in campo nel 2011: Progetto Lanciano e Lanciano nel cuore. La lista Tonia Paolucci sindaco (8,17%) è la quinta forza politica dopo Pd, Nuova Lanciano, Forza Italia e Pl. E un pizzico di soddisfazione in più arriva anche dall’aver superato, seppur di poco, la lista dell’Udc (8,05%), partito da cui la Paolucci è uscita nel 2013.

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